La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      giati. Altre istituzioni benefiche si accinsero ad un la voro più o meno proficuo e più o meno onestamente esercitato, d'assistenza al soldato e alle popolazioni bisognose.
      li segretario di Stato per la guerra Baker si era recato in Italia ed era andato a Roma il 2 aprile insieme all'ambasciatore americano Nelson Page dopo aver visitato il nostro fronte. Baker, il di cui viaggio aveva anche lo scopo di rendersi conto della situazione del nostro Paese e di stabilire in quale misura si doveva aiutarlo, fece la seguente dichiarazione :
      Il Governo ed il popolo degli Stati Uniti stanno combattendo, come combattono il Governo e il popolo italiano, per la libertà del mondo. Sono lieto di avere quest'occasione, sebbene limitata dal tempo, per recare il saluto degli americani all'Italia, al suo esercito ed al suo popolo, esprimendo tutta l'ammirazione che noi sentiamo per le magnifiche gesta del primo e per
      10 spirito indomito del secondo. E' per noi argomento di orgoglio e di fiducia annoverare l'Italia fra le nazioni alleate per salvare la civiltà dalla distruzione".
      Al suo ritorno in America, cogliendo l'occasione in cui la "Italian-American Society" sorta per stringere maggiormente i legami fra le due nazioni, dava una grande serata alla "Metropolitan Opera House" alla quale intervenne in forma ufficiale, serata che chiudeva i festeggiamenti della "Giornata Italiana" (vi erano state le giornate inglesi e francesi : uno dei tanti mezzi per raccogliere fondi a beneficio di istituzioni di guerra e per tener vivo l'entusiasmo della popolazione), egli annunciò che in breve termine truppe americane di fanteria e d'artiglieria sarebbero partite per
      11 fronte italiano. In quell'occasione Charles Hughes, che come abbiamo già detto era stato candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti e che non solo durante il periodo della guerra si dimostrò sinceramente e profondamente amico dell'Italia accettando la presidenza della Società sopraccennata, ma continua ad esserlo tuttora, e gl'italiani dovranno ricordare sempre con riconoscenza il suo nome, in quell'occasione dicevamo, pronunciò un poderoso discorso esaltando il nostro Paese e l'opera sua. Parlò pure il nostro ambasciatore a Washington conte Vincenzo Macchi di Cellere. E qui è bene ricordare che il diplomatico, il quale doveva morire recentemente così d'improvviso,
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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