La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      rito della popolazione e a suscitare quell'onda d'entusiasmo che doveva così bene servire a cementare in quei momenti la fermezza dei propositi e a far credere agl'italiani tante volte sorpresi nella loro buona fede dallo straniero, che, finalmente, il pieno, completo accordo era raggiunto, che l'Italia era stata finalmente innalzata allo stesso livello delle altre nazioni alleate.
      Francesi ed inglesi trovarono nel nostro Paese tali calorose accoglienze, tale sincero slancio di gratitudine (troppo presto anticipata) che ne rimasero impressionati e commossi.
      Per dare un'idea di quali esplosioni di gioia e di quanto desiderio c'era nel nostro popolo di dimostrare ai compagni di lotta come si apprezzasse quell'aiuto che ci venivano a dare, basterà ricordare la serata data in loro onore al teatro La Scala di Milano la sera del 20 novembre, tenendo però calcolo che a quella serata ne seguirono parecchie altre e tutte col medesimo, colossale successo.
      L'andata in teatro delle truppe francesi ed inglesi, scrissero i giornali, diede luogo ad una calorosa ovazione seguita da un primo lancio di fiori. Tosto il maestro Serafin salì sullo scanno e l'orchestra intonò in mezzo a frequenti applausi, a sventolìo di fazzoletti, a grida di "Viva l'Italia", "Viva la Francia", "Viva l'Inghilterra", la Marcia Beale, seguita dalla Braban-conne, dal God Save the King, dallo Star and Stripcs e dalla Marsigliese, cantata da Emma Veda, suddita francese e accompagnata dal coro. Seguì VTnno di Garibaldi, cantato in un momento di grande emozione, da tutto il teatro. A questo punto uno sciame di signorine, con coccarde dai colori alleati, penetrarono a stento nella platea, dove erano seduti i soldati francesi, inglesi e i nostri valorosi mutilati, fatti segno anch'essi a commoventi continue dimostrazioni, e distribuirono dei piccoli e graziosi ricordi d'occasione.
      Parlarono quindi Benito Mussolini, direttore del Popolo d'Italia, il deputato belga Gaspar e il ministro on. Agostino Berenini.
      Ognuno desili Alleati — disse l'ultimo oratore -— ha recato sulla terribile bilancia della guerra, che gli Imneri Centrali hanno voluto erigere come strumento di forza brutale e come estrema ratio di un prepotente sogno di egemonia, il patrimonio spirituale di ogni più
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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