La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Udine fu aperta solo la farmacia dell'Ospedale Sa-vorgnan; il prezzo delle medicine fu fissato sulla base delle tariffe austriache. Tutti i generi alimentari e di prima necessità furono sottoposti a calmiere, ma diversi generi, come zucchero, caffè, cioccolato, rhum, cognac, birra e carbone mancarono completamente. Scarsissime erano le farine e i cereali. Le autorità militari sequestrarono quanto rinvennero, senza pagare nulla. La razione quotidiana di cereali fu fissata in 200 grammi di farina gialla a testa.
      Tutto ciò se non è umauo, se non è giusto può sembrare giustificabile col diritto del vincitore che calca da padrone il suolo conquistato. Nessuna giustificazione però possono avere i fatti che ora riportiamo scelti a caso nella enorme e spaventosa quantità raccolta e documentata.
      Il 14 Novembre moriva in un ospedale da campo, in seguito a ferite riportate a Croce di Fiave, quasi di fronte a S. Donà, un valoroso sottotenente di artiglieria. In un suo diario, iniziato il 27 ottobre, il giorno nefasto in cui pervennero ai reparti della III Armata i primi ordini di ripiegamento, documento prezioso e sanguinoso, che non si può leggere senza fremere e senza piangere, il prode ufficiale concludeva con queste parole, le ultime da lui scritte: "Ieri (9 no-bembre) le estreme truppe di copertura sono passate sulla destra del Piave. Stanotte nessuno di noi, lungo l'argine del fiume, di fronte a S. Donà, ha potuto riposare un solo istante. Dall'altra riva, nella notte o-scura, giungevano a noi, frammischiate, ma non coperte dai canti degli austriaci avvinazzati, urla di donne e pianti di bambini : — Maria Santa, no abban-donèmc! — Gesù nostro, salvème, per carità! — e ancora : — Mamma, mamma mia! Aiuto, aiuto! — Eravamo tutti terrorizzati per lo spettacolo che queste urla ci evocavano, lividi di rabbia per la nostra impotenza!
      Mentre scrivo aeroplani nemici volano sulle nostre linee, lasciando cadere cartellini con scritto:
      Italiani, non vi lasceremo che gli occhi per piangere e Poma.... per il Papa!".
      Il Comando di un nostro Corpo d'Armata fu costretto a pubblicare il seguente Ordine del Giorno, documento di irrefragabile autenticità e di gravità spietata che fa rabbrividire :
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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