La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      .teste di-colonna ributtate oltre il iiùme, meno che in una breve e stretta ansa.
      Nella giornata del 18 le intenzioni dell'attività del nemico cominciarono a rivelarsi. Non essendo riuscito ad espugnare la testa di ponte di Capo Sile, voleva togliere di colpo tutte le nostre opere rafforzate: vale a dire quelle di lesolo (la cittadina romana distrutta da Attila), di Cavazuccherina e di Cortellazzo. Questa nostra linea con le relative teste di ponte che si protendevano nel territorio occupato dall'avversario, era difesa per metà dai bersaglieri e per metà dai marinai. La grande maggioranza delle artiglierie che l'appoggiavano erano batterie di Marina.
      L'attacco nemico, preceduto da un rincrudimento di fuoco di artiglieria, venne sferrato la mattina del 19. Fu contemporaneo in tutte le direzioni : verso il vecchio Piave, contro le nostre truppe di copertura di Cavazuccherina, contro la linea del Canale Cavetta, contro la testa di ponte di Cortellazzo. L'impeto degli assalitori fece cadere nelle loro mani qualche casa isolata, qualche piccolo posto avanzato: altre case ed altri piccoli posti passarono molte volte in poche ore dall'una all'altra mano con un avvicendarsi di singole azioni che prova l'estremo accanimento d'entrambe le parti.
      Alle 11, navi da guerra austro-ungariche vennero avvistate dalle nostre vedette litoranee in mezzo alla foschia che velava l'Adriatico. Immediatamente uscirono dalla base navale più vicina unità italiane incontro alle unità avversarie che si ritirarono e si dileguarono prima di essere giunte a distanza utile di cannone dalle nostre posizioni della foce del Piave. Le nostre navi incrociarono senza che alcun fumo sospetto riapparisse sull'orizzonte.
      Intanto gli austriaci cercavano di portare a fondo l'attacco ed affrettarono evidenti preparativi per gettare ponti nei pressi di Cavazuccherina, traverso il Canale Cavetta e davanti a Cortellazzo, quando d'un balzo energico, concorde, compatto, il contrattacco i-taliano si delineò. Le artiglierie costiere della Marina e le batterie galleggianti lo sostennero con un tiro celere aggiustato. 1 pezzi nemici controbatterono con furia le nostre bocche da fuoco niiì vicine alle trincee, tormentandone i serventi con raffiche di mitragliatrici e di fucileria; ma non uno solo dei nostri cannoni ral-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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