La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      una certa aria di sicurezza e di tranquillità spiranti da tutta la persona che veramente fa bene.
      Appoggiandosi ad una gran tavola, che è in mezzo alla saletta, ci parla breve, rapido, a scatti. Ci dice quale sia il nostro dovere in questo momento: tenere alto il morale del paese ed aver fede nell'esercito che già sul Piave si prepara a ben contendere il passo al nemico. A grandi linee accenna alla necessità della unanimità degli sforzi e si augura che il paese sia ben legnto all'esercito.
      Con riaro'e chiare e concise ci dà la definizione di quello che deve essere la disciplina : la disciplina delle a-nime e quella delle intelligenze. Chi comanda l'esercito di un popolo libero non vuole vedere nell'esercito un meccanismo colossale, obbediente ad un movimento di orologeria, ma una meravigliosa fusione di volontà, di intelligenze e di forze tendenti allo stesso scono : la vittoria.
      Usciamo dal colloquio con la convinzione che il generale Diaz avrà completamente in mano l'esercito, sarà soffiiito dal paese e ci riporterà dove eravamo e forse più in là".
      Era naturale che un simile condottiero conoscesse i suoi soldati e sapesse trarre da essi tutto il vantaggio che la situazione richiedeva.
      Fu tutta un'opera concorde che oltre a ristabilire quella disciplina che diversi eccessi tanto nel rigore quanto nella debolezza avevano molto rallentato, mirò a sollevare il morale, ad elevare l'animo di chi doveva poi non solo riscattare se stesso ma salvare l'Italia e l'Europa.
      Furono fatte circolare fra i soldati sin dai primi giorni della resistenza queste massime che non hanno bisogno di commenti e che, sarebbe inutile dirlo, ottennero l'effetto che si proponevano:
      l.o II barbaro ha invaso il suolo sacro della Patria: soldato d'Italia qui si vince. — 2.o Sul Piave si decide la vita e l'onore della Patria : soldato d'Italia qui si vince o si muore! — 3.o Odi sull'altra riva grida e pianti di donne? E' il barbaro che violenta le donne d'Italia. Soldato d'Italia proteggile: se cedi, anche la tua donna subirà l'oltraggio. — 4.o Vedi sull'altra riva i bei campi d'Italia? Oggi vi semina lo straniero per saziarsi del pane della nostra terra. Soldato d'Italia non cedere. Se cedi, anche il grano dei tuoi campi
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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