La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Une meglio era la rivoluzione che continuare la guerra a tutto beneficio del governanti, riportano questi altri episodi che ritengono capitali nella campagna contro la resistenza interna che condusse al disastro. •
      Il deputato Treves alla Camera grida la nefanda parola d'ordine: "Un altro inverno non più in trincea!".
      L'efficacia di questa sciagurata parola d'ordine sul popolo e sui soldati è riconosciuta nella relazione di inchiesta per Caporetto.
      Una larga propaganda viene svolta, orale e scritta, mediante manifestini stampati alla macchia. Si tenta indurre i lavoratori dei campi a incendiare i fienili, a uccidere il bestiame, perchè così facendo il governo e la borghesia sarebbero costretti a far cessare una guerra voluta soltanto da loro, e non anche dal nemico ; chè delle vere intenzioni del nemico era garante, in quanto si trattasse di socialisti tedeschi e austriaci, il Treves, che aveva detto non dovervi essere più un solo uomo in trincea per l'anno 1917.
      E' pure di dominio pubblico che in regioni nelle quali la cultura popolare è meno avanzata, per esempio in Basilicata, i socialisti tentassero persuadere il popolino che i "signori", i soli a volere la guerra, stessero facendo petizioni al re, perchè egli la continuasse!
      Nel maggio 1911 uno sciopero di colore oscuro viene inscenato nelle campagne lombarde, e si propaganda tra le donne perchè distruggano i bachi da seta! Alcuni malfattori dànno allo sciopero una tinta cattolica.
      Il 13 giugno un gruppo di deputati socialisti presenta al vecchio e debole Boselli un ordine del giorno in cui si minacciano "scoppi irrefrenabili d'ira popolare" contro la guerra e contro il Governo. Il nefasto com-mendator Camillo Corradini, che da Palazzo Braschi proteggeva il disfattismo, permette che l'ordine del giorno, non ostante la censura, venga diramato. Ed infatti nella serata viene trasmesso a un giornale di Bologna e all'organo milanese della sconfitta. Alla sala della stampa a Roma l'impressione è enorme, temendosi gravi ripercussioni popolari da tale pubblicazione.
      Sorgono comitati disfattisti, di carattere socialista, per agire sulle famiglie dei riservisti, nelle retrovie, nelle fabbriche di guerra.
      A Pradamano, presso Udine, vengono processati sol-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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