La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      notevoli e generali furono anche le elargizioni private, provvide poi le disposizioni impartite dal Governo.
      I deputati dei sette collegi di Udine, Palmānova, La-tisana, Cividale, Tolmezzo, Gemona, Spilimbergo (rappresentati dagli on. Girardini, Herschl, Morpurgo, Gaetani, Ancona, Rota, Ciriani) si sono posti a disposizione dei profughi per tutte le pratiche necessarie alla loro assistenza e alla ricerca e riunione delle famiglie disperse.
      Si presero pure provvedimenti per gli stipendi agli impiegati comunali, ai maestri, e a tutti i profughi salariati, degli uffici comunali e governativi nelle zoneinvase o fatte sgombrare.
      * * *
      Calmatosi in paese l'orgasmo, il senso d'angoscia e di dolore, il panico che nei primi giorni della rotta a-vevano afferrato il popolo d'Italia, rinata la fiducia per la rinnovata resistenza dei nostri sul Piave, riconfortato per l'interesse che prendevano gli Alleati ai nostri sforzi e riorganizzato tutto ciō che la baraonda della ritirata aveva messo sossopra, sorse naturalmente in tutti il desiderio di sapere per quali ragioni fossimo giunti al disastro, le cause che lo avevano provocato, chi doveva portare il peso di tanta resopnsabi-litā, chi erano coloro che dovevano rispondere di una simile sciagura nazionale.
      Un decreto reale in data 18 gennaio istituiva in proposito una commissione d'inchiesta.
      Lunghissimo, difficile, faticoso doveva essere il lavoro di questa commissione, per l'enorme numero di persone d'ogni grado, militari e civili che doveva interrogare, per i rilievi che dovevano essere fatti sopraluogo, per il minuto, paziente esame di un'enorme quantitā di documenti.
      I risultati dell'inchiesta sono stati resi pubblici quasi un anno dono la fine della guerra, e suscitarono nella stampa italiana vivaci, aspre, dannose polemiche. I diversi partiti: neutralisti, interventisti, socialisti ufficiali, cattolici, trassero da questa inchiesta argomenti di accusa, di difesa e conclusioni secondo la linea di condotta che avevano tenuto durante la guerra. Forse in questo caso sarebbe stato pių opportuno adottare il vecchio proverbio : Un bel tacer non fu mai scritto.
      Noi crediamo opportuno riassumere brevemente, a
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Societā Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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