La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      giorni gloriosi del Risorgimento nazionale, quando per compiere l'unità della Patria, Vittorio Emanuele e Garibaldi, Capitano del popolo, si univano nella volontà e nell'azione, e tutti gli onesti convincimenti si confusero in un solo palpito, in un solo pensiero. L'Italia non può essere vinta. Essa deve continuare nel mondo la sua missione di civiltà".
      E manifesti e circolari, incitanti alla resistenza, ed invitanti a cooperare con tutti i mezzi per cacciare lo straniero dalle terre invase furono diramati dalla Società Nazionale Dante Alighieri, da gruppi di socialisti, dalle Camere del Lavoro, da istituzioni pubbliche e private, da associazioni e da personalità politiche, cattoliche.
      Fra i più commoventi, forse il più commovente, fu il seguente appello di un gruppo di madri di ogni regione d'Italia, di soldati morti per la Patria, lanciato ai combattenti il 12 novembre :
      A voi, soldati d'Italia, ci rivolgiamo, noi, madri di coloro che lasciarono la vita su quelle terre contese e oggi ancora invase. Noi, che sappiamo il più grande dolore, dal dolore della Patria angosciate, vi chiediamo di non ascoltare la voce di chi vi promette falsamente la pace. Questa voce è il tradimento. Questa voce è il disonore. Questa voce è la guerra che non ha fine, che lascia dietro di sè un più lungo martirio.
      Noi, madri di soldati pei quali fu vita solo l'onore d'Italia, vogliamo che la medaglia dei nostri figli non sia simbolo di un individuale eroismo, ma del valore della Nazione. E a voi confidiamo l'onore di questa Nazione; a voi confidiamo l'onore delle nostre creature le cui tombe oggi sono calpestate dai nemici. Vergogna a chi dimentica quei morti. Siate forti, soldati nostri : salvate le vostre terre, le vostre case, le vostre donne; salvate l'onore della Patria. Salvateci!
      Noi che i figli offrimmo all'Italia, senza lamento vano, guardiamo l'avvenire, pronte a tutti i sacrifici, e invochiamo da voi la continuazione di quelle azioni valorose che condussero l'esercito nostro alle porte di Trento e di Trieste
      .
      Il Ministero nazionale presieduto da Boselli era caduto il 26 ottobre. Il 30 l'on. Orlando incaricato di formare il nuovo gabinetto aveva annunciato il rimpasto avvenuto in questo modo:
      Presidenza ed Interni: on. prof. avv. Vittorio Ema-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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