La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      miche si avanzavano in terra italiana, che molte nostre città erano cadute, che Venezia era minacciata, che Vincenza, Padova, altre nostre città erano in pericolo immediato, allo scoramento, allo sbigottimento delle prime ore subentrò una forza nuova. La reazione proruppe immediata, quasi unanime e la volontà d'impedire che la rovina elei Paese fosse completa afferrò ogni cuore. L'invasore doveva essere arrestato nella sua marcia infame e devastatrice e ricacciato oltre le frontiere. Fuori d'Italia ! fu il grido che come ripercussione di un'eco di garibaldina memoria si ripetè dovunque, accese di fermi propositi i dubitosi, rinnovò i deboli, scosse gli ignavi, e spinse coloro che la guerra non avevano voluto, che la guerra avevano, ci si perdoni l'ibrida parola, sabotato, non solo a desistere dalla campagna nefasta che tanta colpa aveva nel disastro, ma a chiamare a raccolta le parti avversarie e dir-loro : Il pericolo che ci sovrasta, d'essere cioè distrutti, ignominiosamente distrutti e per sempre, impone di mutare per ora la nostra attitudine.
      E si videro allora Turati e Giolitti raccomandare la concordia, la resistenza ad ogni costo e con essi tutta quella falange ebe a poco per volta era venuta scuotendo la fiducia del popolo nella necessità della guerra e nella sua santa causa.
      Uno dei primi appelli alla resistenza venne dal Re, il quale in data 10 novembre emanava il seguente proclama :
      Italiani! — Il nemico, favorito da uno straordinario concorso di circostanze, ha potuto concentrare contro di noi tutto il suo sforzo. All'esercito austriaco, che in trenta mesi di lotta eroica il nostro esercito a-veva tante volte affrontato e tante volte battuto, è giunto adesso l'aiuto, lungamente invocato ed atteso, di truppe tedesche numerose ed agguerrite. La uostra difesa ha dovuto piegare; ed oggi il nemico invade e calpesta quella fiera e gloriosa terra veneta da cui lo avevano ricacciato la indomita virtù dei nostri padri e l'incoercibile diritto dell'Italia.
      Italiani T — Da quando proclamò la sua unità ed indipendenza, la Nazione non ebbe mai ad affrontare più difficile prova, ila come non mai uè la mia casa, uè il mio popolo, fusi in uno spirito solo, hanno vacillato dinanzi al pericolo, così anche ora noi guardiamo in faccia all'avversità con virile animo impavido.
      — :ìM


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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