La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      gono la sponda del fiume. I reparti di copertura affluiscono in disordine aprendosi il passo verso i ponti, rotti i quali, colonne interminabili di batterie di carreggi faticosamente trascinate fino al Tagliamento e diecine di migliaia di uomini sono inesorabilmente arrestate e catturate."
      Messo il Tagliamento in piena fra sè e il nemico, abbandonati al nemico ed alla propria sorte gli ultimi reparti e le ultime colonne di sbandati e di profughi, si spera un momento nella sosta del fiume, e già vi si organizza un velo di resistenza. Molti ufficiali cercano oltre i ponti di raccogliere i propri reparti tra le colonne di fuggiaschi ormai assottigliate e liberate dagli elementi più deboli. -
      Qualche nucleo viene ricomposto e viene armato. Cominciano a non essere rari i soldati che cercano ricongiungersi ai propri reparti, che chiedono informazioni e che abbandonano le colonne in cui sono quando hanno notizia che nei pressi si trova il proprio reggimento ; e il minore ingorgo rende tali ricongiunzioni possibili e più agevoli.
      Quando la manovra del nemico che procede verso il margine montano, spuntata la difesa a Cornino, impone la ritirata, i reparti che hanno fatto sosta al Tagliamento, esigni di numero, ma in parte inquadrati e con ricomposto assetto militare, ripiegano senza disordine.
      Ma, questi distanziando, precede l'onda degli sbandati e dei carreggi cui il tempo sereno, la minor ressa ed il pericolo non incombente rendono più agevole e meno disordinata la ritirata. (ìli elementi peggiori, i più indisciplinati, gli esaltati non si attardano ora in coda, sopravanzano bensì le colonne e si spandono lontano, portandosi nella confusione verso i paesi ancora inconsci o solo turbati dall'esodo tumultuoso.
      La gran folla che seguo l'incomposta avanguardia, perduta ormai per la fame, per la stanchezza, per l'esaurimento ogni volontà, procede semi-inebetita verso il Paese, ma per la vivissima reazione del Taese appunto comincia vagamente ad intendere che la salvezza non è solo nella fuga, che il gran male fatto, l'enorme danno e la vergogna, lo strazio del buon nome nostro,
      la sciagura ed il lutto vanno riparati".
      * * *
      Intanto, più in su, dove il nemico avanzava brutale, - :ì'H —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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