La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      cheggiatori ubriachi senza riuscire a por fine all'oscena baraonda.
      Attraverso questa marea passano a piedi, in ferrovia, in automobile, colonne di truppe ancora valide che percorrono diagonalmente la pianura Friulana per andare dalla zona di Palmanova allo sbocco in piano del Tagliamento; è il corpo d'armata speciale che pur scosso dal dolorosissimo spettacolo, conserva buona compagine, come la conservano talune brigate immerse nel gran flutto. Sulle strade dal basso Isonzo al basso Tagliamento la terza armata, minacciata di aggiramento, inizia anch'essa la dolorosa ritirata.
      Quando al quarto giorno la fiumana degli sbandati è al Torre, il frammischiamento dei corpi e la perdita degli ultimi vincoli organici nei corpi d'armata settentrionali della seconda armata rendono esigui i reparti ancora in mano dei capi e disordinate le colonne; per le strade ridotte pantani già s'incontrano bocche da fuoco abbandonate e carriaggi ribaltati.
      Taluni, ancora non vinti dalla stanchezza fisica, ma che sono pervasi dall'idea della cessazione dell'incubo continuo della morte tanti mesi durato, in mezzo allo sbalordimento questa idea sola afferrano, e procedono spediti con la convinzione tranquilla che ormai la guerra sia finita e che l'inevitabile destino si compirà. Ciò spiega come l'incosciente convincimento che questa volta è finita, finita davvero, dia a molti sbandati un aspetto quasi lieto in cui annega e scompare il te nuo rammarico per il disastro.
      Ai ponti sul Tagliamento la fiumana si accalca e defluisce lenta, interminabile, giorno e notte. Il servizio d'ordine, insufficiente, saltuario, non riesce a dare la necessaria precedenza alle artiglierie ed agli autocarri; ordini inspiegabili, male interpretati -— quello di buttar via le armi ed i carichi, di ribaltare nei fossi i carri fermi, di concedere il passaggio solo agli uomini ed ai quadrupedi — provocano un ingombro ed una confusione spaventosa. A distanza di più chilometri dai ponti, nella interminabile colonna, il panico si diffonde, molti conducenti tagliano le tirelle e fuggono sui quadrupedi; ogni movimento è inesorabilmente paralizzato dalle migliaia di carri abbandonati. Attorno ai ponti di Codroipo la pressione del nemico si intensifica e sue audaci pattuglie di mitraglieri si insinuano tra i nostri elementi non collegati e raggiun-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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Friulana Palmanova Tagliamento Isonzo Tagliamento Torre Tagliamento Codroipo