La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      indubbiamente sconvolto i calcoli del Comando italiano, che hanno reso inutili le previdenze e i preparativi. Poiché non solo il nemico è riuscito a superare le strette di Saga, di Caporetto e di Robic e ad impadronirsi delle testate affluenti del Natisone, ma ha potuto infiltrarsi anche lateralmente nella Valle del Resia.
      Il ripiegamento della seconda armata e le azioni di retroguardia per rallentare lo sbocco del nemico nella pianura friulana dalla Valle del Resia a quella del-l'Judrio sottintendevano il ripiegamento ineluttabile della terza Armata. Minacciate direttamente sul fianco sinistro, le eroiche truppe del Carso, che nella prima fase dell'offensiva avevano sostenuto impavide l'urto formidabile degli austriaci resi più irruenti dal successo degli altri alleati, non avrebbero potuto prolungare la resistenza di un sol giorno senza correre il rischio gravissimo di un accerchiamento fatale. Così ebbero l'ordine di sciogliersi dalla stretta del tenace avversario, e nell'ardua operazione compirono nuovi prodigi di valore riuscendo nell'intento".
      Questa mite forma di annunziare il disastro era con sigliata dalla necessità di evitare che gli effetti della catastrofe alla fronte non avessero una ripercussione fatale nell'interno del Paese. La verità dolorosa però era questa : per un complesso di ragioni che esporremo dopo, una parte del nostro esercito appartenente alla Seconda Armata che pure si era coperta di gloria in tante epiche azioni, anziché opporre quella resistenza che l'attacco fatto veramente con forze poderosissime e superiori, richiedeva, con una debolezza inconcepijbi-le, quasi senza reazione, lasciò passare per le strette di Caporetto le armate destinate all'invasione, le quali si avanzarono a passo di corsa in territorio italiano, tagliando fuori tutte quelle altre nostre truppe sparse nelle altre posizioni della fronte che avrebbero potentemente resistito a qualunque urto, che resistettero anche disperatamente, che si fecero decimare, (dei riparti furono completamente distrutti), ma che per e-vitare un accerchiamento, che avrebbe dato quasi tutto l'esercito in mano al nemico, dovettero obbedire all'ordine di ripiegare man mano su nuove posizioni dalle quali, riorganizzate le linee in ritirata, potessero tentare di arginare l'onda dell'invasione.
      E fu scelto come primo punto di resistenza il Ta-gliamento, dove i nostri giunsero il primo novembreI — 299 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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