La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      l'ardua offensiva sul fronte di Castagnevizza, il Fran-cescliiiii si mostrava pieno di fervore e di santa impazienza. S'era munito di un piccolo tricolore e s'era promesso di piantarlo, lui primo, sulle rovine della martoriata Castagnevizza. Quando fu dato l'ordine dell'assalto, balzò in testa al suo plotone e lo condusse impavido fino alla mèta designata. Colpito due volte, non curò le ferite; e mentre tentava di piantare sulla posizione conquistata il seguo tangibile della vittoria, una raffica di mitragliatrice lo uccise, sulla doppiamente consacrata bandiera.
      Dal maggio alla fine di settembre caddero gloriosamente anche tre generali: Fulvio Ricceri, Antonio Cascino e Achille Papa e con essi molti colonnelli, tenenti colonnelli e ufficiali superiori il di cui elenco sarebbe troppo lungo riportare qui. Il terreno che le nostre armi andavano man mano conquistando per la i grandezza della patria, è giustizia riconoscerlo, fu bagnato proporzionalmente al numero, in egual misura dall'eroico sangue dei soldati e degli ufficiali.
      I nostri aviatori dal canto loro non lasciarono trascorrere giorno senza illustrare con episodi miracolo si quell'opera compiuta nel cielo che fu sempre di un'efficacia eccezionale. I combattimenti-fra le limole, sopra i campi di battaglia, più in su delle alte vette nevose rivelarono che anche nell'aviazione l'Italia non i solo non era inferiore a nessun'altra nazione ma die in fatto d'ardimento fra i suoi aviatori e in fatto di robustezza di perfeziona mento delle sue macchine superava il nemico il quale, per bocca dello stesso impe-! ratore Carlo doveva riconoscere la nostra superiorità. Anche il generale Conrad facendo gli elogi degli aviatori austriaci ebbe a dire che essi avevano operato brillantemente malgrado si fossero trovati di fronte ad una schiacciante supremazia del nemico in forze ' aeree e ad una quasi impenetrabile chiusura del fronte e delle retrovie."
      Le vittime che i nostri hanno fatto nel campo avversario impressionarono enormemente i comandi austriaci. Quasi quotidianamente cadevano colle ali spezzate i velivoli nemici sotto le raffiche delle mitragliatrici italiane e da questi fatti saltavano fuori trionfanti i I nomi di quei cosidetti assi che dovevano diventare log gendari nella storia delle loro imprese. Fra questi 110 mi ritorneranno sovente quelli del capitano Baracca,
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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