La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      dovunque mirabile per prodigioso spirito d'iniziativa e per imperturbabile serenità sotto l'infuriare delle fucilate e del bombardamento".
      Durante un fatto d'arme una pallottola lo colse in viso e gli fece schizzar fuori, quasi completamente, l'occhio sinistro. Ma il nostro bravo non si disanimò. Grondava sangue dalla piaga terribile : eppure pensò prima a soccorrere il suo comandante di compagnia, ancli'e-gli ferito. Foi, da solo, si trascinò al posto di medicazione. Appena fasciato si recò al Comando di battaglione per esporre tranquillamente i fatti svoltisi in prima linea e si offerse ancora per portare un avviso al Comando di reggimento, dando così nuovo esempio di quella miracolosa forza d'animo e di quel profondo sentimento del dovere che lo hanno dimostrato ben degno della massima fra le ricompense.
      Un altro soldato, Bettino, del 30.o fanteria anch'esso nativo di Cosenza della classe 1897 ebbe dal re la medaglia d'oro.
      Questo umile eroe si trovava coi suoi compagni, la mattina del 1. maggio 1917, al Dente Faiti, quando un contrattacco nemico si sferrò. 11 soldato che si trovava in trincea, fu colpito da una granata che gli asportò le braccia e le gambe e lo ferì gravemente alla faccia. Passava, in quel momento, un plotone di rincalzo, e il ferito, che giaceva a terra in quelle tragiche condizioni trovava in sè ancora forza per incitare i suoi compagni a lanciarsi avanti. Qualcuno, mosso a compassione del suo stato, cercò di soccorrerlo, ed egli rispose: "Correte lassù; la c'è bisogno di voi, non vi curate di me".
      Respinto l'attacco i suoi compagni tentarono di trasportarlo al posto di medicazione. Ma il valoroso ferito, allo scopo di impedire che nella difficile opera del trasporto qualcuno fosse colpito, rifiutò chiedendo al suo ufficiale di poter morire in trincea fra i suoi compagni.
      11 re concesse un'altra medaglia alla memoria dell'aspirante sottotenente di fanteria Garibaldi France-schini da Modena. Non ancora ventenne e comandante di un plotone di "arditi" aveva già durante la stagione invernale compiuto col suo reparto varie piccole e audaci azioni, per le quali era stato proposto per una medaglia di bronzo e una d'argento. Dalla mattina del 23 maggio, mentre il suo reggimento si accingeva al-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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