La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      ili qualità di capitano di collegamento. Durante la mischia incuorò con nobili parole i soldati alla resistenza e quando taluni dei nostri ebbero a fronte i nemici e alle spalle il fiume e parve non avessero più scampo, fu il D'Annunzio che seppe guidarli e mantenerli saldi nelle posizioni di San Giovanni. Visto ferito il maggiore Eandazzo comandante del riparto (il quale morì poi in un ospedaletto da campo) gli si avvicinò ed ebbe da lui preghiera di accompagnarlo per allontanarsi verso un posto di medicazione. I nostri intanto respingevano nettamente gli austriaci e il passaggio del Timavo era mantenuto, con l'occupazione di San Giovanni dove le nostre fanterie si organizzarono e si sistemarono, mentre gli austriaci rettificavano le loro .linee.
      Nelle doline che i nostri nel loro irresistibile attacco hanno conquistato fu trovata una grande quantità di viveri; poco pane ma carne in conserva ( in una sola 60 mila scatole) liquori, caffè, cioccolato. Le doline destinate ai nuclei più forti combattenti avevano i ventilatori, la conduttura per l'acqua potabile, luce elettrica, appartamenti animobigliati per gli ufficiali con lettini in ferro e le pareti rivestite di legno. Ma la più singolare di tutte, scrisse un corrispondente di guerra, era la taubcdoline, la dolina dei piccioni, — nei vallone di Janiiano. A questo antro infernale si accendeva da una ripida ma solida scaletta.La dolina dei piccioni, a differenza delle altre doline, non era una scodella o un imbuto, ma una vera e propria frattura del suolo carsico che si sprofondava sottoterra per circa centocinquanta metri. Questa stretta e tortuosa spaccatura entro la quale si discendeva a traverso una serie innumerevole di scalette, era diventata un palazzo a rovescio. I piani invece di innalzarsi si sprofondavano. Ve ne erano quattro. L'ultimo, il più basso, dava l'accesso a una consueta caverna di stalattiti. Tra una parete e l'altra, lungo la fessura buia, gli austriaci avevano costruito le armature in legno per fissarvi ogni rispettivo piano. Al primo, naturalmente, viveva tutto un Comando del reggimento; più giù, al secondo, i sottufficiali; al terzo piano, il più profondo, la truppa.
      Ma altre scoperte importanti si fecero interessanti il materiale di difesa adoperato : si trovarono infatti dei sacchetti a terra per i trinceramenti tessuti con la carta. Se ne accorse un ufficiale sfogliando un filo intrecciato di quella presunta tela. E i sacchetti erano robu-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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