La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      ima nota del Papa il quale si faceva nuovamente intermediario di pace, proponendo per suo conto, un progetto per mettere d'accordo i contendenti il cui punto fondamentale era questo : la forza del diritto deve sottentrare alla forza materiale delle armi.
      Malgrado la terribile e incerta situazione generale di quell'ora per le sorti della guerra, la proposta del Papa che non avrebbe sanato nessuna piaga, che non avrebbe accontentato nessuno degli Alleati e che avrebbe forse trovato favorevoli gl'Imperi Centrali, perchè come aggressori in campo nemico quasi dovunque, potevano seni,tre calcolare su maggiori vantaggi, 11011 fu presa in considerazione dall'Intesa la quale disse recisamente che 11011 era quello il momento di parlare di pace, che le ostilità sarebbero cessate quando coloro che avevano scatenato l'orrendo flagello sarebbero stati vinti e schiacciati.
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      L'Austria in quei tempi ci rimandava i nostri prigionieri riconosciuti inabili a riprendere le armi per un accordo col nostro Governo, dovuto anch'esso alla mediazione del Papa. Si faceva altrettanto coi prigionieri austriaci in nostra mano. Ma mentre questi lasciavano l'Italia relativamente al loro stato fisico in ottime condizioni e attraverso la Svizzera neutrale ritornavano nelle loro terre ringraziando coii entusiasmo gl'italiani pel trattamento ricevuto durante la loro prigionia, i nostri che ritornavano erano ombre d'uomini in uno stato pietosissimo e tutti narravano di inauditi patimenti, di feroci crudeltà, di continue privazioni a cui erano stati sottoposti. La carestia d'ogni genere alimentare che infieriva a causa del blocco alleato, specialmente in Austria doveva colpire con maggior violenza i nostri prigionieri, gli ultimi di tutto l'iniperial-real territorio a cui si pensasse e ai quali si dava colla minima quantità la peggiore qualità di cibo. La mortalità fra i nostri per denutrizione e per maltrattamenti è stata enorme. Rimarranno famosi nella storia del martirio dei nostri prigionieri i ricordi dei campi di concentramento di Katzenau e di Matliausen, dove essi senza nessuna ragione o per ipotetiche violazioni di regolamento, venivano bastonati in un'apposita baracca detta la "baracca delle bastonature". Costretti ad 1111 lavoro infame, superiore alle loro forze, quando cadevano estenuati erano puniti con ogni sorta di torture. Pa-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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