La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      nubi non si sono ancora dissipate, e l'ultima parola dell'immane tragedia non è ancora detta.
      Si diceva allora, si dice ancora adesso che vi fossero fra i diversi governi e i diversi comandi divergenze abbastanza gravi nel modo di condurre la guerra. Il famoso fronte unico caldeggiato dall'Italia era ancora lontano da essere 1111 fatto possibile non perchè non fosse ritenuto utile, anzi indispensabile, ma perchè forse non si riusciva a mettersi d'accordo sul modo di stabilirlo e a chi affidarne le sorti.
      Luigi Cadorna aveva affermato sin dal principio che per arrivare a Berlino bisognava passare per Vienna, che la guerra poteva e doveva essere decisa sul nostro fronte, che un'azione concorde, poderosa delle forze alleate avrebbe sfondato, sbaragliato l'esercito austriaco, messo fuori di combattimento l'Austria e costretta la Germania in breve tempo a capitolare. Bisognava mettere l'Italia in condizioni di poter campiere questa decisiva impresa. Occorrevano uomini, armi e munizioni? Intorno a questa questione non si è ancora fatto abbastanza luce. Le notizie anche oggi sono contraddittorie. Si rifiutarono veramente gli Alleati di dare aiuti all'Italia ? X011 ebbero fiducia nel piano di Cadorna o i bisogni del loro fronte non permisero di distogliere uomini nè di privarsi di mezzi bellici? Non si volle che la guerra fosse vinta sui campi di battaglia italiani o sarebbe vero che Cadorna avesse assicurato che a fronteggiare l'Austria bastavano i mezzi di cui disponeva, che avesse rifiutato l'aiuto in materiali e munizioni che gli Alleati erano disposti a fornirgli ?
      Come si spiegherebbe allora la scarsezza del carbone principalmente, e di tanti altri generi che non solo a-veva limitato la produzione bellica delle nostre officine, dei nostri cantieri che potevano essere di una meravigliosa efficenza pel modo come erano stati organizzati, per la possente mano d'opera, per l'abnegazione, per lo spirito di sacrificio dei dirigenti e delle maestranze, ma che aveva costretto la popolazione a terribili privazioni, fra le quali quella del fuoco necessario al riscaldamento?
      Fra le tante induzioni, fra le accuse fattesi reciprocamente, una cosa resta assodata, e cioè che in quel periodo di tempo la situazione degli Alleati era molto incerta, anzi pericolosa, malgrado le affermazioni contrarie.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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