La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Gorizia, discendevano poi lungo la Vertoibizza fino al Vippacco e si congiungcvano alla linea della zona carsica che ad oriente del Vallone avevano un saliente verso Kostanievica, per ripiegare poi in direzione del laghetto di Pietro Rossa e raggiungere il mare fra Duino e Monfalcone.
      La via di Trieste era difesa dal nemico, oltre che dalle trincee colle quali i nostri erano in contatto, da una linea d'appoggio che da Dornberg e Prebacina scendeva a Comen e, toccando Goriansko, terminava a Nabresi-na e trovava mirabile presidio nell'Hermada, linea che proteggeva la strada ferrata di Reifenberg e assicurava le comunicazioni colle retrovie.
      Nel Trentino il nemico teneva un centinaio di chilometri di territorio italiano al di qua del vecchio confine, dall'una parte e dall'altra dell'Astico. Su quel punto della fronte dunque occupava : l'altipiano di Tonez-za dallo Spitz a una parte del Cimone e il quadrilatero montuoso oltre l'Astico che ha a capisaldi Cima Dodici, il Varena, l'Erio e l'Interrotto. Quindi la Val D'As-sa, tranne il breve tratto inferiore, era nelle mani degli austriaci, che da Campolongo e dall'Erio, alla destra della valle, e dall'Interrotto e dal Rasta alla sinistra, dominavano Asiago, ridotto un mucchio di rovine, Roana e Rotzo.
      La Val d'Assa fu sempre considerata di grande importanza militare poiché forma la più diritta via di comunicazione e per ciò la migliore per i rifornimenti tra l'altipiano di Lavarone e quello di Asiago. La linea italiana nel Trentino e nel Vicentino su cui premeva l'esercito avversario, dal torrente Maso in Valsuga-na attraversava il Brenta a Castelnuovo, girava oltre Cima Caldiera, lasciava agli austriaci Cima Undici, Cima Dodici, la Zingarella, Monte Zebio, superava il tratto inferiore della Val d'Assa, attraversava il cimitero di Roana, si allungava sotto Rotzo, saliva per le pendici meridionali di Monte Cimone a destra dell'Astico e per Cima Seluggio si cougiungeva col Pasubio, da cui scendeva al Mattassone e all'Adige, in vicinanza di Marco.
      Così dal 14 al 24 maggio i nostri s'impossessarono del sistema montuoso tra il monte Cucco e il Vodice, successo, dissero i critici militari, dovuto ad una sapienti, preparazione tecnica ed alla cooperazione delle due brigate "Firenze,, ed "Avellino,,. La prima doveva con-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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