La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      negli Stati Uniti in missione) il prof. Vincenzo Bianchi, maggiore medico, Alceste De Ambris, socialista, semplice soldato, il poeta Bartolo Bellotti, l'on. Arcà, Giacomo Ferri ; e ancora fra i socialisti Labriola, Raimondo, Cabrini. Il conte Brandolino Brandolin d'Adda, deputato di Vittorio Veneto, la cittadina che doveva diventare storica per la colossale vittoria delle armi italiane, partito come volontario automobilista, trasferito poi alia gloriosa Brigata Bisagno cadde da eroe alla ripresa dell'offensiva nostra nel Trentino e morì pochi giorni dopo all'ospedale.
      Oltre a questo popolarissimo nucleo di parlamentari che avevano lasciato le battaglie delle aule di Montecitorio per quelle più disagevoli della zona di guerra, c'era una fitta schiera di letterati, di poeti, di giornalisti, d'artisti d'ogni genere, da d'Annunzio a Sem Be-nelli, il poeta drammaturgo, autore della "Cena delle Beffe", ferito e decorato, a Ugo Ojetti, a Fausto Maria Martini, anch'esso ferito fra i più gravi. E fra i giornalisti Achille Benedetti, Antonio Baldini, Guelfo Ci-vinini, Tullio Giordano, Crispolto Crispolti, Adone Nosari, Stelluti-Scala, Filippo Ungaro che meritarono medaglie al valore, e fra i loro colleghi, un'altra numerosissima schiera di caduti eroicamente sul campo di battaglia.
      La stampa in generale, salvo poche eccezioni, fece o-pera di alto patriottismo e fu spontaneo, poiché andò sempre più in là di quanto richiedeva il governo. Conscia della sua gravissima ed utilissima missione fu co- : stantemente un focolare che tenne viva la fiamma del- ' l'entusiasmo, che rincuorò, esaltò, aiutò moralmente e materialmente tutto quel complesso di animi e di cose agitantesi entro l'immane conflitto che aveva bisogno di un tramite di congiunzione fra i vicini e i lontani, di un interprete delle proprie speranze, di chi documentasse colle vicende della guerra le gesta gloriose dei soldati da cui trarre argomento d'orgoglio, di fiducia per la resistenza interna. E questo compito la stampa assolse, malgrado gli eccessi qualche volta j irragionevoli della censura che parve sovente largheggiare in indulgenza coi giornali contrari al governo e per conseguenza alla guerra più che con quelli strenuamente devoti alla causa comune.
      La Germania fra gli altri mezzi poderosi di propaganda a sostegno della sua campagna, delle sue preteseI — 212 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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