La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      per rimanere lontani dal pericolo, nelle città, adibiti in mansioni che avrebbero potuto compiere i vecchi, gl'inabili al servizio militare, o i mutilati, creando così quel vocabolo nuovo "imboscati,, che doveva aver tanto successo nel corso della guerra ed anche dopo, la maggior parte delle menti elette del 'Paese a cui per una ragione o per l'altra sarebbe stato facile farsi attribuire un compito qualunque, poco rischioso e apparentemente utile, non esitò invece un istante a mettere non solo il cervello a disposizione del comando militare, ma anche la vita.
      Abbiamo già detto che sin dall'inizio delle ostilità la Camera dei Deputati aveva dato un enorme contributo alle schiere dell'Esercito ed anche quella dei Senatori, che come è noto hanno tutti oltre i cinquantanni, diede un magnifico esempio di patriottismo. Furono certo oltre il centinaio gli uomini parlamentari che vestirono la divisa, in maggioranza come ufficiali, ma non pochi anche come semplici soldati.
      11 Senatore Pullè più che sessantenne partito pel campo senza grado alcuno divenne capitano dei bersaglieri; il senatore Guido Mazzoni, poeta, lasciata la sua ricca biblioteca fiorentina, dove scriveva versi andò fra le nevi della Carnia ad istruire un reparto di alpini skyatori. E fra i senatori non bisogna dimenticare i principi Prospero e Fabrizio Colonna, il primo come abbiamo già detto, sindaco di Roma. Guglielmo Marconi di cui dovremo occuparci ancora a lungo, si moltiplicava fra l'Esercito e la Marina ; il prof. Vito Volterra dedicava la sua alta sapienza matematica alla balistica ed all'artiglieria.
      E fra i deputati, a parte quelli cui spettavano all'atto della mobilitazione parecchi alti comandi, si notavano i nomi più popolari; oltre a Bissolati, di cui già ci occupammo, c'era Ivanoe Bonomi socialista, tenente degli alpini che divenne ministro dei lavori pubblici, l'on. Canepa che fu ferito, che si salvò per miracolo e che fu nominato poi commissario dei consumi, Eugenio Chiesa, repubblicano, instancabile automobilista, artigliere, sempre in movimento, Peppino De Felice il famoso socialista siciliano, l'on. Federzoni il nazionalista tenente dei bombardieri; l'on. Gasparotto che riportò due medaglie al valor militare, l'on. Bevione tenente degli Alpini (che avremo campo di conoscere meglio per quanto ha fatto durante la sua permanenzaI — 211 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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