La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      peratore Guglielmo e Veuizelos, cooperando a rendere sempre più grave la situazione in quella zona di guerra clic, pei torbidi saputi creare con vera sapienza diplomatica dai tedeschi, i (piali sfruttavano da maestri gli odii e gl'interessi delle diverse razze balcaniche, non si può dire in coscienza, sia mai stata politicamente una bella pagina per l'Intesa, benché in diversi fatti d'armi le truppe alleate avessero dimostrato il consueto valore. E fra queste gl'italiani conservarono il loro superbo posto, 11011 solo come soldati eroici, ma anche come degni rappresentanti della secolare civilità d'Italia pel modo con cui trattarono le popolazioni delle quali si trovavano per inesorabili necessità di guerra ospiti più o meno graditi.
      2 dicembre 1010 — La Russia che colla sua grande offensiva non faceva certo prevedere quello che sarebbe successo dopo, malgrado qualche sintomo rivoluzionario in diverse città dell'impero, il 2 dicembre per mezzo del ministro Trepoff annunciava alla Duma che gli Alleati avevano riconosciuto il suo diritto su Costanti-
      Inopoli. "Da oltre mille anni, disse Trepoff, la Russia tende verso sud, verso un sbocco nel mare aperto. Le chiavi del Bosforo e dei Dardanelli, lo stemma d'Oleg sulla Porta di Costantinopoli, ecco i sogni secolari intimi del popolo russo in tutti i periodi della sua esistenza. E quel sogno che comprendeva naturalmente il possesso sovrano del libero passaggio nel Mediterraneo, doveva avere una parte importantissima nel famoso patto di Londra, che escludeva Fiume dalle rivendica zioni ita 1 ia ne.
      Il presidente del consiglio Paolo Boselli trovava argomento in questo stato di cose per affermare alla riapertura della Camera il 5 dicembre che, tutelati degnamente col pieno accordo degli Alleati tutti gl'interessi d'Italia, specialmente quelli dell'Adriatico, provveduto a riforme, a organizzazioni, a leggi per l'equilibrio della vita interna, stabilita una balda e sicura finanza che teneva alto il credito dello Stato e rafforzava la fiducia del Paese, constatata la salda situazione del nostro esercito alla fronte che aveva avuto subito ragione del tentativo austriaco non solo, ma che stava avanzando vittoriosamente verso Trieste, trovava argomento, dicevamo, per affermare che, malgrado i grandi sacrifici d'ogni genere, si camminava in condizioni eccellenti sulla via della sicura vittoria.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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