La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      — Non so nulla clie possa interessare! Non ho nulla da dire!
      All'indomani i due ufficiali italiani, spogliati d'ogni oggetto, anche delle lettere famigliari, furono caricati su d'una carretta e scortati a Trento. La soldataglia e le famiglie degli ufficiali austriaci, mentre la vettura attraversa a bella posta la città per mostrare alla popolazione, già avvertita della cattura, la preziosa preda, insultano i prigionieri, hanno l'ignominioso coraggio di sputare loro addosso coprendoli di vituperii. Cesare Battisti, malgrado i segni dei patimenti di quelle spaventose ore, tenne fieramente alta la testa e fulminò con (piei suoi occhi penetranti la vigliacca folla degl'insultatori.
      1']' certo che al deputato di Trento, sul quale vi era una taglia di 20 mila corone, si fece una larva di processo da un tribunale militare insediato nel castello. La sua sorte era già decisa : se cadeva vivo nelle mani degli austriaci era la forca. Esso lo sapeva, tanto è vero che alla vedova di Scipione Sigliele ch'egli era andato a trovare a Roma, tempo prima aveva detto: "Se mi prendono vivo non dovrò uccidermi ; all'Austria ed all'Italia occorrerà dare anche questo esempio." E in un' altra occasione in cui si domandò a lui e al Filzi se avevano del veleno da prendere in caso fossero caduti prigionieri, alla risposta affermativa del Filzi egli interruppe :
      — No, tu che vieni con me devi batterti senza veleno. Eviteremo di essere fatti prigionieri, ma se l'Austria ci prende e c'impiccherà, subirà un danno più che una battaglia perduta.
      E fu così. Fatto venire precipitosamente il boia Lang da Vienna la sera del 12 luglio alle 7 fu tratto all'estremo supplizio insieme al Filzi. L'orrendo martirio ebbe luogo nel cortile del Castello del Buon Consiglio.
      Una folla d'ufficiali e d'impiegati in uniforme riempiva il cortile; molti stavano aggrappati alle punte rocciose sporgenti, ninniti quasi tutti di apparato fotografico. In fondo al cortile, luogo destinato alla fucilazione, dove si presentavano rizzate due forche, furono schierate in quadrato le truppe che dovevano presenziare all'esecuzione.
      La porticina del Castello che dà sul cortile si aprì e comparve Battisti fra la scorta. Scese lentamente la scala. La folla lasciò il passo e fra gli sguardi cu-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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