La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      III.
      L'italianità delle terre irredente — La legione dei Martiri — I precursori — Pier Fortunato Calvi e Guglielmo Oberdan — Cesare Battisti — L'Apostolo — Le sue opere — Il suo calvario — Nazario Sauro — Il supplizio di una madre — In faccia al carnefice — Sempre, ovunque e prima di tutto, italiani! —
      Ci fu chi scrisse e sostenne che il Trentino, il Friuli, con Trieste e la Dalmazia non hanno mai avuto un forte desiderio di ricongiungersi all'Italia, che la campagna d'irredentismo era opera di pochi male intenzionati e che le popolazioni italiane soggette all'Austria stavano benissimo economicamente sotto il governo austriaco e non intendevano di mutare in peggio venendo a far parte di una nazione povera e oberata di tasse.
      C'c del vero in questo, per quanto riguarda la popolazione contadina, e non tutta. Essa pochissimo colta, viveva lontano da ogni focolaio d'idee, da ogni movimento politico. Di carattere eminentemente religioso, e-ra ligia, ossequiente ai preti, i quali in maggioranza, non tutti (vi furono fra essi degli italianissimi e degli eroi) parteggiavano per il paterno cuore del cattolicissimo Francesco Giuseppe contro il governo d'Italia che a-veva rubato Roma al Papa ancora prigioniero in Vaticano. Abbiamo già detto sotto quali colori dipingessero gl'italiani questi non troppo degni servi di Dio. D'altra parte l'opera costante, feroce, sistematica di repressione da parte delle autorità dell'imperial-regio governo per tutto quanto sapeva d'irredentismo, i tentativi, non mai cessati sebbene non inai riusciti di sopprimere il carattere d'italianità del Paese, tenevano lontani da certe lotte dove c'era da arrischiare la confisca dei beni, il carcere duro e la forca, coloro che amavano il quiete vivere.
      La storia vera però di quelle contrade è tutto un fulgido esempio che quella parte della popolazione che pensa ed agisce, che imprime col sangue, colle tradizioni, coi costumi il carattere ad una razza, quella che non vive solamente come una macchina, ma che conscia della sua forza e del suo diritto, soffre sotto il giogo della schiavitù demolatrice d'ogni ideale e d'ogni personalità, ane-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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