La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      primo periodo della guerra, quei miracoli di audacia e di barbarie da parte, del nemico, fra i quali va annoverato l'affondamento del Lusitania che rimarrà per la Germania una macchia incancellabile nella storia della grande guerra.
      Ma le marine alleate si resero subito conto dell'immediata necessità che c'era di paralizzare l'efficacia della campagna dei sottomarini la quale, oltre a produrre danni incalcolabili e vittime innumerevoli, mirava a rallentare il cerchio di ferro con cui l'Inghilterra colla cooperazione delle altre nazioni aveva stretto la potente nemica e ad aprire un varco ai rifornimenti d'ogni genere indispensabili ai soldati ed alla popolazione.
      La caccia al sommergibile si acuì. Furono impiegati nuovi, ingegnosi mezzi. Specialmente nell'Adriatico così battuto da navi alleate di trasporto, il di cui carico umano e di materiale era sempre così prezioso, Italia, Inghilterra e Francia intensificarono un'azione che riuscì in breve a diminuire sensibilmente il numero degli affondamenti e a distruggere non pochi di quei sottili, misteriosi, formidabili pesci d'acciaio, guatanti sotto l'acqua la preda in cammino. E si videro allora oltre alle torpediniere, i motoscafi armati e blindati, piccole imbarcazioni che cercano il nemico e lo combattono ad armi corte col vantaggio della velocità ; si posero le famose reti metalliche per mezzo di vecchie barche da pesca ; reti che sembravano ridicole in principio, ma nelle quali molti sottomarini incapparono e segnalati mentre tentavano di liberarsi dalle maglie possenti, venivano a colpi di cannone mandati a picco.
      E gl'idrovolanti fecero prodigi di agilità sulla superfìcie delle acque e nello spazio; veri gabbiani del mare sorvegliarono con una costanza che non venne mai meno le zone a loro affidate, spingendosi spesso lontano, volando sino all'altra costa e facendo al nemico certe visite improvvise a base di bombardamenti di navi e di forti di cui esso avrebbe fatto volentieri a meno.
      Naturalmente il merito maggiore di questa caccia, lo si deve ai marinai, e sopratutto, nell'Adriatico, non lo ripeteremo mai abbastanza, ai marinai italiani. Per essi non vi furono ostacoli, nò cose impossibili che non superassero. Ne fanno fede le numerosissime volte che con ardimento incredibile violarono i formidabili porti
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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