La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Quando il comandante aveva bisogno d'una trentina d'uomini per compiere un'impresa arrischiata nella quale bisognava con tutta probabilità offrire la vita, tutta la schiera chiedeva di essere prescelta. Ma erano troppi e allora il capitano li sceglieva a caso. Una volta, narrò il Salvaneschi, in una di queste circostanti un siciliano che non era stato scelto, si avanzò di un passo e mettendosi sull'attenti disse :
      — E perchè non mi prende? Mi pare d'averne il diritto !
      Il comandante e i compagni si guardarono stupiti. E quello continuò:
      — Sicuro ! Io sono stato con Millo ai Dardanelli. E fu accolto. Cinque giorni dopo trovava la mortein fondo all'Adriatico.
      Nelle ore di quiete, quando le piccole navi erano in attesa di ordini, in certi piccoli porti, si levava nell'aria un suono di chitarre e di mandolini. Erano i nostri marinai che intonavano con un senso di accorata nostalgia deliziose melodie napoletane: Bardate ca 'o suonno perditepenzanno a 'e pai-se Imitane.....
      facite 'n fenta 'e ridere, e chiagnite.... Visioni di case lontane e di creature che pregano e attendono.... Tutta l'Italia in quelle canzoni, ma appena il megafono lanciava un ordine, oppure : una nave silurata ha lanciato un appello disperato, bisogna partire! in un attimo tutti al loro posto e la nave via pel mare, sul luogo dove era stato indicato il periscopio del sommergibile o dove una nave con dei passeggieri colpita dal siluro fatale colava a fondo ingoiata dalle acque.
      I nemici ne avevano sparsi in numero considerevole di questi sommergibili nell'Adriatico. E' noto che la Germania non solo ne fece un uso vastissimo e diabolico persino contro navi ospedali, ma ne fornì largamente la sua cara alleata. Non si seppe mai quanti ne avesse. Certo però dovevano essere moltissimi e tutti perfezionati, benché non fossero che un'imitazione dei nostri. Il sommergibile è creazione latina.
      I tedeschi avevano allenato speciali equipaggi in modo esemplare, e tennero tanto segreto questo ramo della loro attività navale, accentrato in quella famosa isola Helgoland dove il traffico civile non esisteva, che nessuno ne sapeva nulla. Così furono possibile nel
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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