La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Era stato organizzato a Krems sul Danubio, per cura di ufficiali germanici. Tale reparto era stato chiamato in segreto nel giugno sull'Isonzo. Agli esperimenti (li preparazione assistette il generale Boroevic comandante dell'armata del basso Isonzo e l'arciduca Giuseppe, comandante del 7.o corpo. Si tenne una conferenza sull'uso dei gas agli ufficiali della 20.a divisione Honved designata all'attacco. Non pochi di essi espressero la propria riprovazione circa l'impiego di tale sleale mezzo di guerra. Anzi il generale Sar-kany comandante della lS.a brigata Honved, chiese di essere esonorato dal comando.
      A Lubiana vi era il deposito generale; quello avanzato a Kanziano. Le installazioni per l'attacco contro le nostre linee furono fatte nella zona di San Michele e di San Martino del Carso. I gas ad alta pressione, erano racchiusi in bombole metalliche, ciascuna munita di un rubinetto e di un tubo di eflusso. Tali bombole furono collocate in casse di legno imbottite con sacchetti di sabbia a protezione dagli eventuali nostri tiri delle artiglierie e le casse disposte nei punti più favorevoli alla emissione dei gas, in terreno piano e in corrispondenza delle testate nei valloncelli. Quest'ultima operazione fu fatta in gran segreto nella notte del 2G giugno, ma il vento poco favorevole fece ritardare l'attacco sino al 29 mattina in cui il nemico impressionato dalla nostra brillante offensiva del 2S sul Carso decise di mandare ad effetto il tentativo coi gas. Il raggio di azione deleteria dei gas si estende fino a 5 chilometri e a un chilometro l'effetto letale. Il comando austriaco calcolava perciò che i gas emessi sul San Michele raggiungerebbero l'Isonzo.
      Alla mattina del 29 fra le 5 e le 5.30 dopo violento fuoco d'artiglieria sul rovescio delle nostre posizioni nella zona di San Michele e di San Martino del Carso e sui passaggi dell'Isonzo il nemico lanciava d'improvviso densi soffioni di gas che col favore di un lieve vento in direzione del piano, investiva le nostre linee in quel settore. Sulle prime sotto l'influsso dei fulminei effetti letali, fu possibile alle colonne nemiche spinte all'attacco di penetrare in alcune nostre trincee, ma accorsi prontamente i rincalzi, le nostre valorose truppe sfidando gli effetti dei gas, con immediato violento contrattacco, sloggiarono dovun-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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