La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Trentino avessero anche una forte ripercussione nello stesso Parlamento. E' parso a molti in quei giorni che la fiducia nel Governo non fosse completamente ben riposta, ch'esso non fosse più pari all'arduo compito che gl'incombeva. A questo si aggiungano i malumori dei socialisti per i provvedimenti presi dalle autorità contro certi elementi italiani imparentati con stranieri nemici, provvedimenti che avrebbero dovuto essere più rigorosi date le conseguenze che si ebbero poi, ma che il Governo non prese, per non eccitare troppo coloro che coutrarii alla guerra, taluni in buona, altri in mala fede, si tennero costantemente su d'una linea di condotta che doveva cooperare fortemente all'indebolimento della resistenza civile e di quella militare.
      Il 10 giugno Antonio Salandra conscio del pericolo tentò alla Camera di salvare la situazione, ma da uomo franco e leale convinto che i mezzi termini della solita politica non erano adatti in un momento così grave per la Nazione e che il governo non avrebbe potuto agire con libertà d'azione e con sicurezza senza l'appoggio completo della Camera pose chiara e decisa la questione di fiducia.
      Egli prima del voto nel suo discorso giustificativo, fra le altre cose aveva detto:
      La guerra, lunga e dura, ma che nessuno tra i combattenti per la indipendenza delle Nazioni civili può sentirsi di averla accettata con tutte le sue prove, impone, per conseguire la vittoria, l'unione sempre più completa degli spiriti e delle armi. Coi nostri Alleati dobbiamo avere ed abbiamo comunanza di letizie e di dolori; dobbiamo avere ed abbiamo ora, quello che più vale, comuni le immediate e le più lontane finalità concrete, non che gli strumenti di guerra, il consumo dei quali sorpassa ogni umana previsione; noi demmo ed avemmo, con mutua generosità, ogni possibile sussidio''.
      Quest'asserzione di Salandra toglierebbe ogni valore alle voci fatte correre allora che i nostri sarebbero stati costretti a ritirarsi nel Trentino per mancanza di munizioni e di materiale che gli Alleati a-vrebbero promesso e non mandato.
      Il presidente dei ministri disse anche: "Mentre il maggiore nostro sforzo bellico si appuntava verso Oriente a superare la tenace resistenza
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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