La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      arrestò. Resistemmo con grande impeto; i reticolati furono tagliati, rovesciati. A quale prezzo, però ! Tutti rimasero feriti. Sanguinanti, dorolauti, ci rialzammo, riprendemmo la corsa, baionetta bassa, urlando : "Savoia!" L'avversario non resisteva più. Si arrese invocando. L'ufficiale austriaco, livido, grondava lagrime. Buttò a terra la rivoltella gemendo : "Povera, povera patria mia! Sei perduta!" Fuori nella luminosità della vetta dominante l'orizzonte, il tricolore italiano sventolava superbo....''
      Per questo fatto Peppino Garibaldi veniva promosso colonnello dal generale Cadorna.
      1 § Aprile 191G—In seguito la posizione non potè essere tenuta dai nostri che dovettero ritirarsi in trincee sottostanti. Siccome però il suo possesso era di essenziale valore pel nostro comando, si pensò di farla saltare. Bisognava quindi prima minarla. Si lavorò quattro mesi e un giorno. Un sottotenente del genio, volontario, di 39 anni, ingegnere minerario, che era stato a far pratica nelle miniere d'America, don Gelasio Caetani terzogenito di don Onorato Caetani duca di Sermoneta, una storica famiglia che aveva dato già un Papa, Bonifacio VIII, fu l'anima dell'iniziativa. Ha fatto sua l'idea del colonnello che voleva prendere il "Col di Lana" bucando la montagna.
      Lavoro aspro ed estremamente pericoloso, scrisse un corrispondente di guerra. Si era fatta venire una perforatrice potente, ma bisognava agire con prudenza grandissima, perchè la perforatrice, addentali do, fa rumore e la roccia addentata stride : e qui invece occorreva arrivare di sorpresa, per non essere indovinati e prevenuti. Si cominciò l'armamento della mina colossale. All'estremo punto della galleria vennero portati quasi cento quintali di gelatina esplosiva. Si preparò la miccia, si agganciarono i fili all'apparecchio elettrico che doveva generare la scintilla, si ammassò contro il deposito di gelatina una blindatura formidabile per chiudere lo sfogo allo scoppio nella galleria. Venticinque soldati di fanteria, tutti iscrittisi volontariamente a questa impresa, aspettavano all'imbocco della galleria, pronti a lanciarsi per i primi all'assalto, subito dopo l'esplosione. L'esplosione avvenne alle 11.25 di notte del 19 Aprile. Due giri alla rotella del generatore. Un attimo. E il piccolo reparto ammassato all'imbocco della galleria si sentì battuto
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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