La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Con questo atto l'Italia metteva il suggello a quel famoso Patto di Londra di cui solo alla fine della guerra si sarebbe conosciuta la vera portata, patto che come vedremo a suo tempo, stabiliva le ricompense che gli alleati promettevano al nostro Paese in caso di vittoria.
      In seguito alla firma di questo patto l'Italia decideva la spedizione in Albania che si effettuava nei primi di dicembre collo sbarco a Vallona di forti nostri contingenti di truppe. Fra le ragioni colle quali allora si giustificava questa spedizione vi erano queste quattro : Assicurare ai serbi che ripiegavano verso l'Albania e il Montenegro una base di concentrazione; assicurare il rifornimento dell'esercito e della popolazione serba rifugiata presso le coste dell'Adriatico; migliorare i mezzi della futura offensiva; trattenere le tribù albanesi parzialmente sollevate.
      21 Agosto - 1!) Ottobre 1915—L'Italia aveva già dichiarata guerra alla Turchia fin dal 21 Agosto, e alla Bulgaria dal 19 Ottobre. Poteva quindi agire liberamente ed energicamente anche nei Balcani.
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      Alla nostra fronte intanto, causa, come già abbiamo detto le insistenti piogge e la neve alta in certi punti 5 metri, l'attività accennava a diminuire. Malgrado ciò per i nostri soldati non era mai il tempo che li trattenesse dal compiere nuove ardue imprese o quanto meno che impedisse loro dall'assolvere quegl'inca-richi di vigile sorveglianza e di resistenza a tentativi nemici, che dimostravano sempre più come fossero degni dell'arduo mandato.
      Le file silenziose, bianche degli alpini skiatori scivolavano di pendio in pendio, di valle in valle ad altezze dove le nevi sono eterne e a quelle altezze salivano spesso anche i bersaglieri ciclisti rendendo servizi incalcolabili.
      In quegli ultimi giorni del primo anno di guerra mentre i nostri dirigibili ed i nostri aeroplani continuavano a gettare periodicamente centinaia e centinaia di chilogrammi d'esplosivi sulle posizioni militari nemiche con evidenti ottimi risultati, le difese antiaeree abbattevano un pò da per tutto numerosi velivoli nemici tanto in zona di guerra quanto sulle città che gli assassini dell'aria prendevano di mira. Dal 27
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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