La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

Pagina (98/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      fra le masse e da ogni angolo della terra si misero in viaggio i figli lontani per correre in aiuto della Patria.
      I centri d'emigrazione più vicini all'Italia, che sono generalmente temporanei risposero in maggior numero ; quelli molto lontani, specialmente al di là dei mari, costituiti da elementi residenti da decine d'anni nel luogo, quasi tutti con nuove famiglie, legati da nuove responsabilità d'ogni genere, in molto minore proporzione, un pò per queste ragioni, un pò per la scarsa assistenza dei consolati, un pò anche per la nessuna protezione che in quei giorni credette opportuno di dare ad essi ed alle loro famiglie il Governo nostro, già sovraccarico di altre infinite cure, eccessivamente occupato a risolvere gl'innumerevoli gravissimi problemi interni che andavano man mano tanto più adensa ndosi quanto più incalzavano i nuovi avvenimenti.
      Ad ogni modo ne partirono da ogni parte ed anche le Americhe, dall'Argentina al Brasile, agli Sfati TTniti, al Canadà, diedero il loro contributo di soldati i quali partiti fra gli evviva e gli auguri di coloro che rimanevano, accolti con entusiasmo e con riconoscenza dal Paese che li acclamò al loro arrivo e li copri di fiori sulla via della fronte, compirono interamente ed eroicamente il loro dovere, come vedremo in seguito.
      Non così fu il viaggio di quell'altra sterminata falange d'italiani che si trovava nelle nazioni a cui l'Italia aveva dichiarato la guerra.
      La via crucis di questi infelici, famiglie intere cariche di bambini, affamate, cacciate come cani a pedate, di paese in paese, spesso abbandonate lunghe settimane in una stazione durante l'interminabile cammino verso la terra sospirata, in attesa di mezzi di trasporto che allora erano tutti messi a disposizione delle autorità militari, fu straziante. Molti, specialmente donne e bambini, ne morirono. Coloro che giunsero in Italia, e furono decine di migliaia, sfiniti, disfatti, istupiditi dalle sofferenze, dalle privazioni, dalla crudeltà dello straniero nemico che aveva vigliaccamente inferocito sopra questi innocenti, ebbero subito larga assistenza dalla popolazione che costituitasi in numerosi comitati di soccorso, provvide a dar loro alloggio, a nutrirli, a dar loro lavoro.
      I bisogni si facevano ogni giorno maggiori. Il Governo verso la fine del suo primo anno di guerra
      — 98 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

Pagina (98/519)






Patria Italia Governo Americhe Argentina Brasile Sfati TTniti Canadà Paese Italia Italia Governo