La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      stazioni antiaeree austriache che avvertirono subito il campo d'aviazione di Aisovizza, furono attaccati, ma i nostri poterono passare e siccome il loro scopo non era quello di impegnare un combattimento aereo, ma di raggiungere la meta con un preciso obiettivo, Alarono diritti inseguiti dagli apparecchi avversari, i Fokker, piccoli monoplani con un motore rotativo "Mercedes" di duecento cavalli, capaci di volare a 190 chilometri all'ora, armati di una mitragliatrice che può tirare in ogni senso, anche attraverso il disco rotante dell'elica in virtù di un interruttore che impedisce lo sparo nell'istante in cui l'elica potrebbe essere colpita. Fatto così l'aeroplano può sfuggire ai colpi, volteggiando, tenendosi sul lato meno difeso; può aggredire facilmente e senza troppi rischi.
      I nostri giunsero sul cielo di Lubiana ancora quasi invisibile coperta com'era dalla grigia nebbia del mattino e lasciarono cadere tutto il carico di bombe che avevano portato. Anche l'aeroplano ritardatario, come ab-biam detto, potè compiere per intero la sua missione. Così sopra l'abitato venne gettato dai nostri il carico di sei aeroplani.
      Subito dopo però si iniziava una terribile, grandiosa battaglia. Gl'italiani furono attaccati dal cielo e dalla terra e si difesero come giganti.
      Uno (lei nostri velivoli colpito da uno sharpnels delle batterie austriache, lasciò cadere tutte le bombe che aveva a bordo (bombe che si distaccano dalla navicella con un apparecchio automatico speciale) nello stesso momento e nello stesso punto, su una località centralissima di Lubiana. Costretto dal guasto subito al motore a scendere ad una quota bassa si gettò verso il mare e ritornò alla sua base dalla laguna di Grado.
      Un altro aeroplano gravemente danneggiato dovette scendere nei dintorni della città dove gli ufficiali furono fatti prigionieri.
      L'ultimo, quello condotto dal capitano Oreste Salomone potè atterrare in territorio italiano presso Pal-manova, ma in quali condizioni?
      Circondato da ogni parte da apparecchi nemici che ancora nel cielo di Lubiana fanno fuoco su di lui, Oreste Salomone si difende, risponde, sfugge all'accerchiamento manovrando in modo meraviglioso. Uno dopo l'altro rimangono uccisi gli ufficiali osservatori: il tenente colonnello Alfredo Barbieri e il capitano Bai-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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