La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      la tenda, ad eccezione del gerente responsabile: Cecco Beppe.
      Le lettere dei soldati erano quasi sempre scoppiettanti di umorismo e rispecchiavano la loro allegra natura. Eccone un brano di una spiritosissima:
      Siamo a 200 metri dal nemico per fare strade e per riparare le vecchie. Mentre si
      spicconava di santa ragione" uu aeroplano austriaco, infischiandosi delle bombe che gli turbinavano attorno, scuriosò dall'alto del cielo azzurino e riferì a 'papà,' che certi sfacciati soldati italiani lavoravano pacifici senza pensare che a poche centinaie di metri c'era il babau. E allora, dopo pochi momenti, bum, bum, giù srhapnels e giù pallottole. Miauu! Miauuuu!! Cribbio ! sembrava che li mordesse il vennocane quei proiettili da 75. Appena si sentiva il miagolio per aria (ci vuole parecchi secondi di quel verso perchè arrivi l'amico) noi giù la zucca in un buco. Buumm! Fuori le zucche. Miaauti! Dentro le zucche! Buumm! Finito."
      Venne catturato dai nastri un soldato austriaco che era stato cameriere del Vescovo di Trieste. Un ufficiale così descrisse il fatto in una lettera :
      Gli austriaci hanno acchiappato questo cameriere, vestito, armato e spedito alla frontiera contro di noi. Nelle trincee non faceva che pregare tutti i santi perchè fosse fatto prigioniero e non sparava mai perchè aveva paura. Un giorno fu mandato in un attacco, e appena uscito dalla trincea avendo sentito un gran colpo nel di dietro, pensò di essere stato ferito; raccomandò la sua anima a Dio e nel voltarsi per vedere che cosa gli fosse successo, s'accorse che aveva ricevuto una tremenda pedata da un ufficiale il quale era ricorso a quel mezzo per mandarlo avanti.
      Per lunghi giorni i santi non mostrarono di voler esaudire i suoi voti. L'altro giorno, finalmente, mentre era in trincea, questa venne attaccata e presa dai nostri. Egli si sentì afferrare per il collo da un caporale italiano, il quale gl'impose di buttar le armi e di arrendersi. Figurarsi le risate del caporale, quando si sentì rispondere in veneto: "Ma benedeto da Dio, xe un'ora che go butado el fusil! No spetavo altro che i vegnissc a ciaparme...."
      » * »
      La prima medaglia d'oro al valor militare fu concessa di motu proprio dal Re il l.o ottobre alla me-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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