La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      vano fare..... conversazione, succedevano delle scenegraziosissime.
      —Mangiasego ! gridava uno dei nostri, stanotte verremo a farvi una visita.
      —Non fate cerimonie. Ci accontenteremo di quel che troveremo.
      Qualche austriaco, che parlava un pò l'italiano, rimbeccava :
      —Noi invece andare presto a Roma, porca taliana !
      —Tanti saluti al papa.
      I nostri fabbricavano anche dei fantocci che vestivano da soldati e che poi innalzavano fuori dalle trincee per provocare gli austriaci, i quali credendo d'aver a che fare con veri soldati temerarii, sparavano spesso non colpendo il bersaglio II soldato scompariva un momento, eppoi su di nuovo e questo per infinite volte esasperando il nemico che s'inferociva a tirare suscitando le clamorose risate dei nostri.
      Avvennero anche degli scambi di roba con una specie di patto stabilito fra le due parti e basato sulla parola d'onore che nessuno avrebbe dovuto tirare sin che si compiva l'operazione la quale si svolgeva presso a poco così : I nostri uscivano dalla trincea e deponevano a metà strada dalla trincea nemica un fiasco di vino, o una pagnotta, od altro; tutta roba che agli austriaci mancava ; poi si ritiravano Gli austriaci alla loro volta uscivano; andavano allo stesso punto, prendevano quel che i nostri avevano lasciato, deponevano generalmente in ricambio del tabacco di cui abbondavano e tornavano al loro posto. I nostri rifacevano la stessa strada per ritirare il tabacco.
      Questa specie di famigliarità col nemico fu in seguito proibita dai superiori, per molte ragioni e cessò anche per la slealtà feroce degli austriaci che spararono sui nostri quand'o per reciproco consenso non lo avrebbero dovuto fare. I soldati se ne vendicarono andando a far loro certe visite di notte dopo le quali la trincea nemica diventata un carnaio restava in mano dei nostri.
      Venne alla luce anche un giornale di trincea intitolato "La Scarica" settimanale, umoristico, illustrato, nel quale "tutti possono scaricare le loro idee" annunziava il suo programma. Ci aveva la sua brava direzione, le sue macchine poligrafiche, tutto sotto
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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