La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      punto indicato, ma in quella due palle lo colpirono in fronte e lo fulminarono. Cadde sorridendo.
      Il colonnello Vittorio Galli di Bergamo messosi egli stesso alla testa di un plotone, non curante affatto dell'intenso fuoco delle mitragliatrici nemiche, stava prendendo una posizione favorevole per controbattere, quando un proiettile lo colpì. Cadde. Alcuni soldati si precipitarono su di lui, ma egli volle che si allontanassero e fra il grandinare delle palle continuò ad impartire ordini. Ad alta voce gridava, incitando i soldati a compire il proprio dovere:
      —Difendete l'Italia ! ! ricordatevi della vostra bandiera !
      In un posto di soccorso gli fu amputata la gamba colpita. Quando seppe che il nemico si era ritirato e che i suoi soldati avevano occupato le posizioni da lui assegnate, un sorriso di gioia irradiò il suo volto. Si spense pili tardi mentre lo trasportavano ad un ospedale delle retrovie.
      La notte del 21 settembre pochi uomini risoluti hanno eseguito l'attacco di un ponte sull'Isonzo. 11 ponte era difeso da reticolato e battuto da fuoco incrocialo di fucileria del nemico appostato in trincee blindate a poche decine di metri. Occorreva quindi distruggere i reticolati e compiere una sorpresa sugli appostamenti avversari prossimi al ponte. La distruzione dei reticolati, diretta sotto il fuoco, dal sottotenente Rossola, fu compiuta felicemente con un "brillamento" di tubi esplosivi, dal caporale Tarquini. Aperto il varco, una squadra di nove volontari guidati dal sergente Sormano si gettò oltre il ponte seguita da un primo plotone d'alpini di ricalzo, agli ordini del sottotenente Mezzo. Decimati dal fuoco delle trincee avversarie, questi primi animosi furono tosto rinforzati da altri due plotoni d'alpini, comandati dal tenente Bec-chis e malgrado le perdite subite, la costruzione della trincea fu iniziata sotto la direzione del capitano del genio Luciano Orlando che dall'inizio dell'azione, non curante del pericolo, svolgeva valorosamente la sua funzione tecnica. Gravi furono le perdite, fra queste gloriosa quella del capitano Orlando, ma il possesso del ponte fu mantenuto.
      E sugli ultimi d'ottobre trovava la morte sul Carso anche Filippo Corridoni, insieme al capitano Astrologo e a Vincenzo Rabollini. Appartenevano questi
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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