La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      colume nelle nostre linee, ma la notte di poi ritorna dall'altra parte per vedere se l'effetto desiderato era stato raggiunto. Assalito da cinque austriaci ne uccide due, mette in fuga gli altri tre e si rituffa nell'acqua fatto segno ad un nutrito fuoco di fucileria, ma giunge al nostro campo leggermente ferito.
      Il Re l'ha decorato di motu proprio della medaglia d'argento.
      Ci fu un alpino che da solo ha tenuto testa ad una mezza compagnia d'austriaci, uccidendone uno dopo l'altro sedici. Rimpiattato dietro un rialzo di terreno ha cominciato a fare un tiro di precisione, calmo, sereno, rimanendo per più di mezz'ora fra il fischiare dei proiettili, senza un tremito, sinché giunse la compagnia a cui apparteneva ed il nemico si ritirò.
      Un soldato di fanteria è stato chiamato "l'invulnerabile" perchè sempre pronto a ficcarsi dove la mischia era più terribile ne è sempre ritornato incolume. In un combattimento sul Piava rimasero morti fra le due trincee il capitano e il tenente.
      Il soldato volle andare a raccoglierne i corpi, malgrado cercassero di dissuaderlo compagni e superiori facendogli osservare che era pazzesco il tentare una simile impresa sotto il fuoco infernale delle mitragliatrici e dei fucili che dominavano i nostri dall'alto. Due volte uscì dalla trincea, due volte ritornò col corpo dei suoi ufficiali sulle spalle. Così fitta era la grandinata delle palle che i proiettili nemici trapassarono in più parti i cadaveri ch'egli trasportava. Ma non fu contento. Nella prima sortita aveva abbandonato sul terreno il suo fucile. E volle andare a riprenderselo ritornando sano e salvo.
      I camerati gli hanno offerto una bicchierata.
      Gli alpini ebbero l'incarico di tentare la distruzione dell'impianto di due centrali elettriche sul Tonale, impianto che non solo dava la luce a Riva e a Rovereto, ma forniva la corrente ad alta tensione ai reticolati nemici disposti intorno a queste due città.
      Gli alpini partirono quando pia filo erano le tenebre; giunsero sul luogo ad alla notte. Due di loro scavarono una grande fossa ; vi posero l'esplosivo e dopo pochi minuti la costruzione saltava in aria con un formidabile scoppio che si ripercosse a lungo per la vallata, portando la lieta notizia a quelli che l'attendevano ansiosamente. Lo scopo era raggiunto
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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Piava Tonale Riva Rovereto