La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      ro ijuì altri medici da ogni parte d'Italia, anche fra i più vecchi ad arruolarsi, furono chiamati in servizio tutti quelli che erano disponibili, ne ritornarono in patria da tutte le parti del mondo e da tutte le parti dei-mondo giunsero soccorsi in denaro e in ferri chirurgici. Furono fatti doni di intere ambulanze completamente equipaggiate. La Croce Eossa potè co&ì man mano rendersi sempre più efficienti e svolgere quell'azione supremamente utile sui campi di battaglia, nelle retrovie, nelle corsie degli ospedali, dovunque insomma vi fosse un sofferente della grande guerra bisognoso di cure.
      Era allora presidente della Croce Rossa il conte Gavazzi Della Somaglia ed Ispettrice Generale la Duchessa Elena d'Aosta, moglie del Duca d'Aosta, eletta anima di principessa e di donna che tanto amore, tanta sollecitudine, tanta scrupolosa cura doveva mettere nel compiere la sua pietosa e importantissima funzione, dimostrando una resistenza fisica e morale che non si sarebbe mai creduta in una fibra così finemente aristocratica e delicata.
      Il suo esempio fu di incitamento a tante altre dame dell'aristocrazia fra i nomi più illustri, le quali accorsero a vestire il bianco abito delle infermiere. E con esse una vera falange di altre signore, di signorine che formarono in seguito, dopo le aspre prove imposte dal gravoso ufficio che ne eliminarono parecchie o troppo deboli o solo desiderose di pavoneggiarsi nella suggestiva acconciatura, quella schiera benedetta di angeli, sospiro, conforto, salvezza dei feriti nostri i quali ebbero poi a dire d'aver ritrovato in queste creature le loro madri, le loro sorelle lasciate in angosciosa attesa nelle case lontane.
      Mirabile esempio di coraggio, di abnegazione, di resistenza diedero pure i soldati del corpo di sanità che sotto il fuoco nemico noncuranti delle palle fioccanti loro intorno, raccoglievano sul campo i caduti, i feriti, cadendo spesso anch'essi colpiti a morte, spingendosi nelle posizioni più difficili, più pericolose; perchè, come vedremo dopo, le asprezze del terreno sul quale i nostri combatterono sempre, resero enormemente difficile e sempre eroico il soccorso.
      Ad essi si erano uniti i cappellani militari, molti dei quali nei momenti in cui più terribile infieriva la pu-


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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