La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      meravigliosa figura di Cesare Battisti di cui ci occuperemo in seguito.
      La Venezia Giulia consta di altre tre provincie soggette all'Austria : il Friuli Orientale, Trieste e l'Istria. L'esatta linea militare di confine è tracciata dalle Alpi Giulie, che si stendono alle loro spalle sino al Quarne-ro. Il Friuli contava 93 mila abitanti italiani che si sono conservati tali malgrado i tentativi d'infiltramento slavo continuati sempre dall'Austria. Il suo capoluogo è Gorizia.
      Trieste domina l'Adriatico. Aveva 142 mila abitanti italiani, 37 mila sloveni e 9500 tedeschi. Il suo porto è il maggiore e senza concorrenti nell'Adriatico. La sua italianità è così luminosamente dimostrata oramai che non è il caso di insistere su questo indiscusso argomento.
      L'Istria è la continuazione italianissima della nostra costa da Trieste a Pola. Dovunque si parla italiano anche nell'interno della penisola per ben 40 chilometri. Dovunque sono i segni indistruttibili di razza, di edifici, di costumi della dominazione di Venezia.
      Fiume, eminentemente italiana, era città autonoma sotto il regno d'Ungheria. Vi erano 27 mila italiani contro minoranze di colonie croate e magiare. E' un centro marittimo di eccezionale importanza e in mano all'Italia diverrà anche una formidabile base navale che con quella di Fola fai'à dell'Adriatico un vero lago italiano.
      La Dalmazia comincia alle foci del fiume Zermania. La sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni sono italiane. Il centro più puro e più tenace di questa italianità è Zara, ma anche Spalato, anche Sebenico, Trau ed altri paesi della costa non cessarono mai di proclamare la loro tanto contrastata nazionalità. Il paese ha ricchezze naturali che possono alimentare floridissime industrie, ma l'Austria l'ha economicamente e industrialmente trascurato.
      Queste sono le terre per cui lo spirito degli italiani si è piegato e persuaso alla grande guerra, benché all'inizio tutte le aspirazioni del popolo si riassumessero in un grido solo di due nomi cari : Trento e Trieste.
      C'era in tutti la convinzione che si doveva andare più in là, se si voleva che il grande sacrificio non fosse compiuto invano, se si voleva dare veramente all'Italia la sua completa unità.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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