La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      zate, sorelle, bambini che abbracciavano e baciavano i figli, i mariti, i fratelli, i fidanzati, sforzandosi di non piangere, di mostrare d'esser forti e coraggiosi perchè il partente andasse incontro al nuovo destino colla certezza che a casa si aveva speranza in lui, che si sarebbe atteso il suo ritorno vittorioso con calma e fiducia.
      E i saluti degli ultimi minuti fra uno sventolio di fazzoletti e di bandiere ed un fracasso assordante erano improntati anche ad un commovente umorismo. In mezzo al frastuono s'udivano delle frasi come queste:
      —Andiamo a Vienna !
      —Viaggio diretto per Trento e Trieste!
      —Ti porterò quattro peli della barba di Francesco Giuseppe !
      —Appena sono in Austria vi mando una dozzina di croati per pacco postale.
      —Potrò finalmente vedere che muso hanno questi porci d'austriaci !
      —Torneremo presto! arrivederci! Viva l'Italia! » * *
      Molte famiglie hanno subito dato all'Esercito due, tre, quattro figli ed anche più. E questo non solo nelle campagne, ma anche nelle città. Degno di rimarco il nobile esempio del senatore conte A. di Prampero, valoroso veterano delle patrie battaglie clic sin dall'inizio della guerra aveva quattro figli sotto le armi, tre ufficiali ed uno soldato. Di questi esempi se ne potrebbero citare a centinaia.
      Nel partito socialista avvennero numerose scissioni appunto perchè una gran parte dei suoi membri si era dichiarata sin dal principio per l'intervento e fra i più accaniti sostenitori della' guerra noi vediamo l'on. De Ambris, l'organizzatore di scioperi Corridoni, il giornalista Mussolini che faceva parte dell'Avariti e che esce sdegnato perchè la politica del giornale era contraria alla sua. E questi socialisti e con essi molti altri vestono la divisa del soldato e partono per il campo.
      Anche il clero dà un mirabile esempio di patriottismo malgrado la incerta condotta tenuta da papa Benedetto XV la di cui posizione creatagli dalla guerra, bisogna pur riconoscerlo, era scabrosissima dati i rapporti della Santa Sede col cattolicissimo imperatore Francesco Giuseppe.
      Pomo è noto papa Benedetto XV marchese Giacomo — 2G —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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