La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      sulle frontiere dove già da tempo l'attività militare era divenuta eccezionale per i preparativi necessari, fraternizzavano colle popolazioni che li colmavano di affettuose attenzioni, che li facevano oggetto della loro fiducia, del loro orgoglio.
      Le notizie che giungevano da oltre il confine di violenze brutali commesse dagli austriaci contro i nostri connazionali regnicoli e non regnicoli, suscitavano ira e indignazione. Anche i soldati delle classi più anziane richiamati alzavano la baionetta per le strade e gridavano Morte all'Austria!
      Venezia, lo abbiamo già detto, era gaia e sorridente, la laguna risuonava di canti patriottici nei quali ritornava maggiormente e ripetuto con più fervore, con più passione il ritornello :
      0 Trieste, nostro cuore ti vogliamo liberar!
      Un corrispondente di guerra scriveva fra l'altro : Il Friuli è superbo, Udine è ferma, senza panico. Cividale all'imbocco di valli che attendono, è altrettanto nobile nella sua fermezza serena. Palmanova sorride nell'aperto piano a mezz'ora dal territorio nemico. Gli abitanti delle campagne tagliati dal confine non si muovono. Suonano campane a festa nel cielo sereno. E' domenica. Non si piange in nessun luogo. Ragazze infiorate salutano a voci alte i giovani uomini che si preparano a partire. E i giovani cantano. L'Italia rinasce. Qui è tutto il battito del suo cuore immenso. Qui la coscienza della patria assume caratteri esteriori, davvero commoventi. La guerra non poteva avere un popolo migliore."
      Il corrispondente di guerra non mentiva. Nè da meno erano le popolazioni delle altre parti d'Italia dove le operazioni di mobilitazione si compivano regolarmente, senza dar luogo a nessun incidente che fosse un segno di debolezza, di timore, dove i soldati erano accolti dovunque con espressioni d'entusiasmo, venivano abbracciati, infiorati, accompagnati alle stazioni di partenza da immense colonne di popolo, uomini, donne, fanciulli, al suono e al canto degli inni pa-trii. Scene commoventissime si svolgevano pochi momenti prima che i treni lunghi, interminabili, carichi Beppi della nostra fiorente gioventù si mettessero in moto verso la gran meta: mamme, padri, spose, fìdan-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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