La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Udine tenente di vascello, il duca Filiberto di Pistoia, ufficiale di fanteria tìgli al principe Tommaso. E accanto a questi e ad altri principi di sangue reale una gran parte dell'aristocrazia atta alle armi si era arruolata e continuava ad arruolarsi cominciando dal sindaco di Roma principe Prospero Colonna, dando così un magnifico esempio di unanime consenso, di concordia, di eguaglianza a tutto il popolo accorso all'appello sacro del Paese nell'ora del suo supremo cimento.
      E del popolo si erano arruolati i nomi più noti anche dei partiti estremi, all'infuori dei socialisti ufficiali capitanati dall'on. Filippo Turati, tutti neutralisti ad ogni costo.
      La Camera dei Deputati aveva numerose rappresentanze nell'esercito e persino parecchi senatori illustri veterani delle altre guerre dell'Indipendenza vollero rivestire la divisa ed aiutare in qualunque modo la Patria.
      Gabriele d'Annunzio intanto aveva già fatto domanda per entrare nel corpo degli ufficiali di cavalleria. Guglielmo Marconi che si trovava negli Stati Uniti partiva subito per l'Italia per mettersi a disposizione del Governo.
      Cesare Battisti, il fiero, italianissimo deputato di Trento che era sceso in Italia durante la neutralità sfuggendo alle unghie rapaci dell'Austria (e con lui una falange d'irredenti venuti ad offrire la vita alla loro vera patria) e che nei lunghi mesi dell'attesa febbrile e della preparazione aveva parlato al popolo italiano in quasi tutte le nostre città, incitandolo alla guerra liberatrice al grido di "adesso o mai più" faceva domanda d'essere arruolato nel corpo degli Alpini e Na-zario Sauro l'indomito capitano dalmata rendeva già alla marina nostra servizi incalcolabili.
      ìvel Paese era un fervore di opere tutte intese ad aiutare nel modo più pratico e più positivo l'arduo compito dei soldati. Si può ben dire che l'Italia era un corpo ed un'anima sola pronta a tutto, anelante al gran giorno di liberazione e di vittoria ancora lontano e che sarebbe costato indicibili sacrifici, ma che doveva venire.
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      Alla fronte intanto mentre continuava la sistemazione delle posizioni occupate, non cessava la conquista di altre importantissime, necessarie alla sicurezza della
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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