La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      malgrado sia stata la sola nazione che abbia veramente vinto (e forse proprio per questo) essa è completamente sola, ma può tener alta la testa, non ha tradito la sua secolare missione di civiltà, di libertà, di giustizia nel mondo, non ha reso vano il sacrificio di tanti eroi immolatisi sui campi di battaglia o sui patiboli pel suo santo nome, ha compiuto tutto intero il suo dovere e può ben dire con tutta fierezza che conosce la via del sacrificio, non quella del disonore.
      5 maggio 1915 — Nel frattempo gli animi s'accendevano. Cominciarono in tutto il paese grandi dimostrazioni fra interventisti e neutralisti. Gabriele D'Annunzio lasciato il suo eremitaggio di Archachon, in Francia, era tornato dopo cinque anni d'esilio in Italia a sostenere il principio della fratellanza latina e il 5 maggio pronunciava sullo storico scoglio di Quarto per l'inaugurazione del monumento ai "Mille"' quell'orazione che rimarrà nella storia col titolo della ''Sagra di Quarto" e che fu tutta un inno d'incitamento alla guerra.
      13 maggio 1915—In questo grave contrasto d'intendimenti, mentre la maggioranza del popolo si schierava per la guerra a fianco della Francia e dell'Intesa, in Parlamento i partigiani di Giolitti e i neutralisti ad ogni costo tramavano ai danni del ministero Salandra il quale, credendo di non poter calcolare sul pieno appoggio della Camera, diede le sue dimissioni.
      16 maggio 1915—Il Re le respinse. Il giorno dopo ebbe luogo in Roma una grandiosa dimostrazione a cui partecipò quasi tutta la capitale. Partita dal Campidoglio accompagnata dai solenni rintocchi dello storico campanone (il quale non suona che negli eventi eccezionali della vita di Roma) si recò in piazza del Quirinale e fece al Re apparso sul balcone insieme alla Regina e ai Principi una delirante dimostrazione durante la quale il Re sventola il tricolore sulla folla e grida "Viva l'Italia" mentre centomila voci gli rispondono "Viva il Re" "Viva Trento e Trieste."
      22 maggio 1915—Il 20 maggio il ministero Salandra ottiene alla Camera i pieni poteri e il 22 l'Italia dichiara decaduto il Trattato della Triplice Alleanza e la guerra all'Austria. Ma il Duca d'Avarna nostro Ambasciatore a Vienna non può consegnare il documento che il 23 al barone Von Burian Ministro degli Esteri austriaco.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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