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somalia
Se la Colonia finora non dà larghi frutti, ha la potenzialità di diventare una colonia di produzione, e forse anche di popolamento, abbastanza redditizia, quando Stato e privati vi consacrino capitali ed opere, comprese l'apertura di strade, e adattamenti di porti.
Si è già accennato alla natura impervia della costa: il periodo del monsone di SW è detto il periodo della costa chiusa, perchè in molti giorni i velieri non si attentano a praticarla : i vapori debbono sempre tenersi al largo e lo sbarco per canotti non é senza peripezie. Anche l'andamento unito, rettilineo della costa, con poche rientranze, non offre facile difesa ai venti: dove appena essa forma qualche piccola sporgenza si è costituito un centro abitato e una stazione d'ancoraggio.
I principali sono Mogadiscio, Merca e Brava. Il porto di Chisimajo potrà servire specialmente alla navigazione e al commercio luugo il Giuba, e diventerà importante collo sviluppo delle piantagioni lungo di questo : ora è troppo eccentrico rispetto alla regione più produttiva e abitata.
Le comunicazioni interne si effettuano ancora in gran parte per vie carovaniere, che attraversano in ogni senso la pianura e la boscaglia. Il governo sta svolgendo un programma di costruzione di strade, a fondo naturale, poco servibili nei periodi di pioggia: ne costrusse già per 1400 km. Fu concretato anche il progetto di una ferrova dalla capitale Mogadiscio a Lugh sull'alto Giuba, e ne è costruito un primo tratto di 50 km. fino oltre Afgoi sull'Uebi Scebeli.
Tanto il Giuba che l'Uebi Scebeli sono navigabili per tratti e per alcuni periodi dell'anno : il primo è percorso da battelli inglesi e italiani, sul secondo la Sais inaugurò la navigazione di battelli con rimorchio per il trasporto di materiale. Abbastanza numerosi sono i villaggi nella Somalia meridionale agricola, ma centri di qualche importanza rimangono finora solo i porti di Mogadiscio (21.000 ab. colla guarnigione), Merca (8000 ab.) e Brava (5000 ab.) antichi centri arabi.
La popolazione è costituita da Somali indipendenti, bella e fiera razza, che oppose anche fiera resistenza alla nostra occupazione, ordinata a tribù patriarcali, senza potere centrale. Essa teneva soggetta a schiavitù, e ora tiene a servitù domestica, una numerosa popolazione di razza negra, che attende alla coltura dei campi. Complessivamente la popolazione è valu tata a circa 600.000 ab., con una densità minore di 1.5 per kmq.
139. Libia. L'occupazione del tratto di costa africana sul Mediterraneo, che rimaneva libero dopo l'occupazione della Tunisia da parte della Francia nel 1881, e dell'Egitto da parte dell'Inghilterra nel 1882, era una necessità per l'Italia, indipendentemente da ogni considerazione di interesse economico. Tale occupazione significava però la guerra colla Turchia, aiutata anche dall'uno o dall'altra delle potenze europee, gelose dell'estensione della nostra influenza nel Mediterraneo su cui esercitavano o intendevano esercitare il predominio esclusivo. Solo nel convegno di Algesiras del 1908, in cui si lasciò mano libera alla Francia sul Marocco,