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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   eritrea
   419
   un apposito ufficio minerario per la ricerca e le concessioni. In vari punti, anche presso Asmara e Cheren, si incontrarono filoni di quarzo aurifero abbastanza ricchi, ma la cui lavorazione, intrapresa forse con mezzi troppo modesti non diede risultati economicamente convenienti. Sono segnalati minerali di ferro, di rame e di manganese, ligniti terziarie e anche petrolio che si svolge dal mare presso un isolotto delle Dahalak, e che figura fra le materie d'esportazione.
   Complessivamente l'esportazione dell'Eritrea (pelli, carne, semi di lino, madreperla, burro indigeno, potassa, sale, avorio vegetale, tessuti indigeni, petrolio, ecc.) ascese nel biennio 1924-25 a circa 140 milioni, mentre l'importazione (tessuti di cotone, olii minerali, cementi, caffè, zucchero, vino, granaglie, pelli, semi oleosi, ecc.) ascese a quasi il doppio. L'Italia solo da qualche anno, mercè l'applicazione di tariffe preferenziali, vi figura per la parte preponderante, in confronto colla Francia e l'Inghilterra che prima vi dominavano da Gibuti e da Aden. La parte principale di questo commercio è coll'Etiopia, per vie carovaniere e vie carrozzabili costruite dal governo per circa 400 km.; i mercati principali sono Asmara e Adì Caieh. Il commercio per mare è concentrato quasi interamente al porto di Massaua che è congiunto con una ferrovia ad Asmara, a Cheren, e ad Agordat e a Biscia nella valle del Barca. Il recente trattato coll'Abissinia prevede la costruzione di una cancionabile da Assab, attraverso la Dankalia, che potrà derivare una parte del commercio dell'Abissinia meridionale ora attratto completamente dalla ferrovia di Gibuti.
   La popolazione, etnicamente assai mista, fra camitica e semitica, conta circa 400.000 abitanti, tra i quali prevalgono gli abissini (circa 60.000) d'origine probabilmente araba, di religione cristiana a rito copto. Essi occupano la parte meridionale dell'altipiano, e sono dediti all'agricoltura, mentre nella parte settentrionale prevalgono popolazioni di stirpe camitica e mista, mussulmane, dedite alla pastorizia. Di stirpe camitica pura sarebbero i Gumana e i Baria che occupano il versante occidentale: essi sono probabilmente gli abitanti primitivi del paese.
   Prima dell'occupazione italiana, come ancora oltre il confine, gli abissini si reggevano con una organizzazione feudale sotto capi ereditari: gli altri popoli pastori conservano organizzazione piuttosto patriarcale. La 'tranquillità di cui godono sotto il nostro dominio li ha affezionati all'Italia, tanto che forniscono ottime truppe coloniali (Ascari) le quali diedero nobile prova della loro fedeltà e del loro valore anche nella guerra libica.