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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   CONSIDERAZIONI GENERALI
   con programma economico, per impedire che altri le occupassero, per acquistare il diritto di intervenire nei dibattiti internazionali sulla divisione del mondo, e anche per collaborare all'opera di incivilimento di popolazioni inferiori elevandone il livello economico e morale, anche con vantaggio nostro. Le vicende della nostra politica nazionale e internazionale, l'assoluta assenza anche nelle classi dirigenti di qualunque cognizione geografica, e il doloroso e irrimediato scacco di Adua, mantennero per decenni quei nostri possedimenti più allo stato nominale che effettivo, e la convinzione nel paese che essi rappresentassero una passività, che bisognava sopportare soltanto per la dignità nazionale. Una tale situazione morale significava anche la perdita di ogni prestigio sulle popolazioni indigene, e quindi.un maggior ostacolo alla nostra funzione civilizzatrice. La conquista della Libia, e la vittoria italiana nella guerra mondiale anche contro la Turchia, ristabilirono tale prestigio tra le popolazioni in grande maggioranza mussulmane, e risvegliarono anche nel paese una maggior coscienza della propria dignità e dei propri doveri di potenza civile. Solo in questi ultimi anni si può dire che si è iniziata una politica di vere governo coloniale, che rivelò già possibilità di sfruttamento ben maggiori di quelle ritenute finora. Certo i nostri possedimenti coloniali non potranno mai rispondere, se non in proporzioni molto ristrette, alle nostre necessità di materie prime e di territori di popolamento, ma potranno vivere da sè, ed essere utili al paese come integratrici della sua produzione agraria e zootecnica, e come mercati di smercio de' suoi prodotti industriali; nè si può escludere che una più intima conoscenza, specialmente geologica, dei territori riveli anche ricchezze minerarie e vegetali finora ignorate. La loro rapida elevazione economica e politica, quale già si manifesta, sgombrerà anche il pretesto (in base al quale nella divisione delle colonie tedesche dopo la guerra ci fu rifiutato ogni mandato) che il nostro paese sia incapace di una amministrazione coloniale civilizzatrice.
   In seguito alla guerra colla Turchia l'Italia acquistò col trattato di Losanna un gruppo d'isole nel mare Egeo, il cosi detto Dodecaneso (Dodici isole, benché il gruppo sia di quattordici); principale tra esse Rodi, ma non senza importanza, come scali e porti, di valore anche militare, Lero, Stampatici, Scarpanto. Anche questa occupazione ha riù valore morale, e politico che economico, e per questo l'Inghilterra fu molto restìa a riconoscerla.