412 RAPPORTI ECONOMICI DELl/lTALIA COI VARI PAESI
   Imp. Esp. Differenze
   Stati Uniti...... . 3958.4 1644.8 2313.6
   Gran Bretagna . . . . . 1821.2 1527.6 293.6
   Francia....... . 1802.6 1281.4 521.2
   Germania...... . 1983.5 2234.4 250.9
   Svizzera....... . 536.7 1282.0 755.3
   Argentina...... . 1040 5 900.5 140.0
   Jugoslavia...... . 613.6 307.0 306.6
   Austria....... . 504.5 486.8 17.7
   Cecoslovacchia . . 272.4 203.6 68.8
   India britannica. . 1112.4 497.8 614.6
   Brasile....... 374.6 226.4 148.5
   Canadà ....... 734.4 49.1 685.0
   Egitto....... . 250.3 499.0 248.7
   Grecia....... 75.8 239.5 163.7
   Romania...... . 366.7 288.5 78.2
   Spagna ....... 189 0 244.7 55.7
   Ungheria...... 117.3 156.3 39.0
   Unione Sud-Africane . . 100.9 91.9 9.0
   5198.8 1383 3
   I rapporti coi vari stati variano di anno in anno, ma è costante il grande predominio economico degli Stati Uniti anche coll'Italia. Seguono la Gran Bretagna coi dominii dell'India e del Canada, e poi la Francia e l'Argentina. La passività è data specialmente dalle forniture di grano (che nel 1927 e successivo 1928 furono rilevanti per la deficienza dei raccolti nazionali) del cotone e del petrolio dalle due Americhe, del ferro e dei prodotti della moda dalla Francia, di semioleosi e juta dall'India, di bestiame e legname dalla Jugoslavia. 11 bilancio appare attivo per l'Italia verso l'Europa centrale, figurando la Svizzera specialmente come paese di transito, poiché passano per essa due delle più efficienti ferrovie transalpine, quelle del Sempione e del Gottardo.
   Benché si debba ammettere che questo sbilancio economico di circa 4 miliardi è in gran parte coperto da entrate nascoste (industria dei forestieri, rimesse degli emigranti, ecc.) esso è sempre la prova di uno stato di subordinazione, conseguenza della povertà del territorio.
   Questa situazione dell'Italia rispetto alle altrè nazioni domina la sua economia e la sua politica, interna ed estera. All'interno si impone la necessità di un aumento di produzione, e di una riduzione di quei consumi che più gravano sul bilancio negativo degli scambi, specialmente carbone e frumento;
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