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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   i precedenti storici
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   dato nei paesi settentrionali (in Danimarca raggiunge i 30 quintali). Questa media era abbassata specialmente dal basso reddito dell'Italia meridionale, da 7 a 9 quintali per ettaro, mentre il reddito dell'Italia settentrionale oscillava attorno a 15 in media, superando anche i 20 in alcune regioni più intensamente coltivate. Questo valore così basso del rendimento è dovuto solo in parte alle poco favorevoli e troppo variabili condizioni del clima, ai metodi di coltura ancora antichi, e al fatto che la coltura a cereali venne estesa a terreni poco adatti, anche di montagna: ma deve attribuirsi anche all'esaurimento di un terreno che da millenni è lavorato e sfruttato dall' uomo. Per la natura delle rocce geologicamente recenti e facilmente disgregabili, che danno origine a terreni facilmente lavorabili e permeati dall'acqua e dall'aria, il suolo italiano è particolarmente atto all'agricoltura, quando gli si restituiscano gli elementi che questa sottrae. Perciò è necessaria la concimazione organica o minerale. In Italia si provvedeva a tale concimazione collo stallatico, dove vi era sufficiente allevamento di bestiame, o lasciando per anni alternati il terreno in riposo, cioè a maggese. Quanto al primo metodo, il patrimonio zootecnico del paese non è sufficiente a fornire il concime necessario, tranne che in alcune zone della bassa padana, dove si fa largo allevamento di bestiame per la produzione di latticini su prati artificiali largamente irrigati e concimati. Quanto al secondo metodo, e a quello più progredito della rotazione di colture, esso si risolve in una riduzione dell' area coltivata a cereali e in particolare a grano. I paesi dell'Europa centrale a terreni originariamente assai meno fertili, hanno potuto essere resi più intensamente produttivi con abbondante somministrazione di concimi minerali o chimici (fosfati, concimi potassici e azotati, ecc.), ricavati o dai propri territori e possedimenti, come per la Francia i fosfati dalla Tunisia e ora la potassa dai giacimenti alsaziani, o dalla industria chimica assai progredita, come in Germania. L'Italia, sprovvista di concimi naturali, e mancante di una industria chimica, rimase quindi arretrata nella sua produzione, perchè 1' acquisto di concimi all'estero era troppo costoso. Solo in questi ultimi anni è nata anche in Italia l'industria dei concimi (azotati colla fissazione dell'azoto atmosferico, potassici estratti dalle leucite, minerale vulcanico, ecc.), e se ne accennano già i benefici effetti. L'introduzione crescente delle macchine agricole, e la cernita delle specie più opportune di grano in corrispondenza alla varia natura di terreno e di clima danno, colla aumentata conci-