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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   terreno e vegetazione nei.le diverse regioni d'italia 401
   ponderante nell'aggravare le condizioni già difficili che il clima vi determina per se stesso. Infatti le acque, già inegualmente distribuite durante il corso dell'annata, o vi scorrono superficialmente dando luogo a piene rovinose, o si approfondiscono rapidamente nelle fessure dei calcari, rimanendo cosi sottratte alla utilizzazione per parte delle piante.
   In queste regioni sono in condizioni particolarmente migliori, oltre ai terreni di natura vulcanica, di cui diremo da ultimo, quelli derivati da rocce cristalline (altopiano della Sila, Monti Peloritani in Sicilia, e in Sardegna gran parte dei Monti della regione centrale e settentrionale), sui quali lo sfatticcio assume i caratteri accennati per quello analogo delle rocce cristalline delle Alpi, naturalmente se i monti stessi non siano stati denudati per la distruzione delle foreste. Dove il terreno conserva i caratteri primitivi si hanno boschi rigogliosi, frequenti acque sorgive, e le condizioni agrologiche vi sono assai migliori per la vita vegetale.
   Un ultimo tipo di terreno è da ricordare, tra i più caratteristici del nostro Paese e tra i fattori non minori della fertilità delle nostre terre. E questo il terreno dato dallo sfatticcio delle rocce vulcaniche antiche (vulcani dei Gimini, dei monti Albani, della Campania, della Sardegna), e recenti (Vesuvio, Etna), siano esse compatte (porfidi, basalti, trachiti, ecc.), o clastiche (lapilli, tufi, pozzolane, ecc.).
   Sono queste delle rocce facili a subire la disgregazione fisica e chimica, con che ne risulta rapidamente (anche a pochi anni di distanza dal raffreddamento di una colata di lava recente) uno sfatticcio di grandissima fertilità. Contribuiscono a determinare tale valore agrario la composizione chimica delle rocce vulcaniche, ricche di potassa e di fosfati, capaci di dare dei materiali argilliformi, che, colle basi alcaline e alcalino-terrose, formano i materiali più adatti alla attività delle radici, e spiegano così l'alta fertilità che ha reso celebre, p. e., la regione Campana e la costa orientale della Sicilia.
   129. Le possibilità di utilizzazione del terreno e l'opera dell'uomo. — Nella descrizione dei principali tipi di terreni caratteristici per l'Italia in relazione alla vegetazione naturale o a quella culturale che li riveste, abbiamo potuto constatare come le diverse regioni d'Italia, anche quelle climatologica-mente più distinte, abbiano talora terreni assai simili per origine litologica, mentre così diverse, come a tutti e noto, sono le condizioni offerte all'agricoltura.
   De Marchi. — Geografia fisica e Geologia.
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