terreno e vegetazione nei.le diverse regioni d'italia 400
di boschi, la massima parte dei terreni provengono dalla disgregazione di rocce sedimentarie argillose (marne, argille) o compatte (arenarie, calcari), con caratteri press' a poco corrispondenti a quelli accennati per le rocce analoghe della valle del Po.
Ma in tutta questa estesa regione le caratteristiche del suolo rispetto alla vegetazione sono aggravate dall'ineguale distribuzione delle piogge durante l'annata, per cui il terreno a lungo disseccato diviene d' estate improprio alla vegetazione erbacea. Il mantello boscoso vale a proteggere più a lungo il suolo contro tali squilibrii stagionali, ma dove esso sia stato distrutto, anche la vegetazione erbacea ne soffre grandemente; sono queste le regioni nelle quali, assai più che le colture erbacee (come quelle dei cereali), sono estese quelle legnose, della vite, delle piante da frutta, degli agrumi, dell'olivo, del mandorlo, del carrubo, ecc.
Nella Puglia queste formazioni assumono una disposizione orografica importante. 11 Tavogliere di Puglia, al cui centro è Foggia, è formato di uua vasta pianura declive verso il mare, con uno strato piuttosto tenue di terreno umifero, fertilissimo, sovrapposto ad una « crosta » calcarea che vi forma uno strato impermeabile. Le acque di pioggia della stagione autunno-invernale vi impaludano spesso, ove l'opera dell'uomo non vi abbia disposto, come ora, i necessarii drenaggi, e nell'estate il tenue strato di terreno non ha abbastanza riserve di acque, né d'altra parte è possibile trarne per capillarità dal suolo profondo a causa del crostone impermeabile; è questa una grave causa delle difficoltà agrarie del Foggiano.
L'altopiano delle Murgie, che segue a sud il Tavoliere, si trova in condizioni analoghe; il calcare, pure essendo di diversa origine di quello del Tavoliere, è siffattamente fessurato, che l'acqua di pioggia viene rapidamente nortata in profondità, e definitivamente, colle sostanze nutriti^. ;n essa disciolte, sottratta alla vegetazione. Le radici delle pianw ìi sviluppano in un terreno che, in strato sottile, ricopre la roccia in posto, e che da questa deriva, per quel processo di degradazione che è stato accennato per il Carso, col quale ha molta affinità. Dove ancora si trova tale terreno (la terra ì-ossa, o bolo) la fertilità è notevole, ma dove, come nella parte più alta delle Murgie, il disboscamento, dapprima, e poi le acque e i forti venti ne hanno asportato il « bolo », rimane la roccia nuda e sterile.
La costituzione dei terreni, sopra indicati come i più frequenti nell'Italia peninsulare e nella Sicilia, ha influenza pre-