terreno e vegetazione nei.le diverse regioni d'italia 399
rete che trattiene il terreno sui pendii, che dopo le lunghe piogge spesso è incoerente. Tolto il mantello vegetale, o non più trattenuta la terra argillosa dalle diligenti cure dell'agricoltore, si manifestano le frane spesso imponenti per grandiosità, ed i pendii prendono un aspetto desolato (i calanchi dell'Emilia pag. 383), non essendo più possibile il regolamento delle acque superficiali, il tracciamento di strade, lo sviluppo di una vegetazione continua di pascolo o di bosco. Nel fondo valle, dove tali movimenti di terra non sono a temere, il suolo profondo è ferace costituisce uno dei migliori terreni atti all' agricoltura intensiva.
I Terreni dell'Italia peninsulare e insulare.— Nell'Italia peninsulare e insulare il terreno alluvionale ha, come si è visto, estensione assai minore che in quella del Nord, e, se si eccettuano le sponde dei fiumi principali (Val d'Arno, Valle di Chiana, Valle del Tevere, Valle Reatina), prevalentemente litoranea. Terreni di tale origine sono pressoché assenti lungo il litorale adriatico, limitate ad una sottile fascia lungo il Jonio, più estese lungo il litorale tirrenico alle foci del Serchio, dell'Arno, tra Cecina e Orbetello (la Maremma), tra Civitavecchia e il Promontorio Circeo, alle foci del Volturno, del Sele, nella Piana di Catania lungo il corso inferiore del Si-meto, e in Sardegna nel Campidano tra Cagliari e Oristano.
Sono terreni profondi a elementi assai minuti ben degradati, che hanno molte caratteristiche dei terreni analoghi della Valle del Po, salvo Ja penuria di acqua, in relazione colle ben diverse condizioni climatiche e sono adatti alle più diverse coltivazioni intensive.
Anche questi nel loro orlo litoraneo presentano zone paludose per la presenza di cordoni litoranei, con acque salse, depositi torbosi, vegetazione palustre, gravi infestazioni malariche; e quivi pure, mediante prosciugamento come nel litorale padano, o per colmata, cioè coll'apporto di limo dai fiumi in piena, che si lascia sedimentare nelle depressioni palustri, come presso Grosseto colle piene dell' Ombrone, si procede alla bonifica (bonifica a colmata), che dà luogo ad un terreno profondo e fertilissimo. Ma il problema è spesso assai più complicato che nel Nord per la scarsezza di piogge, che non permettono un dissodamento del suolo superficiale in tempo relativamente breve.
Nell'Italia peninsulare e insulare invece prevalgono i pendii collinosi e montani. A prescindere dalle parti più interne e più elevate della catena appenninica, regioni di alti pascoli, e