terreno e vegetazione nei.le diverse regioni d'italia 397
gono in parte ossidati e distrutti. In tal modo, contemporaneamente ad un abbassamento del livello elei suolo, si va determinando un arricchimento di sali potassici e calcari utili alla flora terrestre, e, in un periodo di circa un decennio, la formazione di un profondo e fertilissimo terreno agrario, il quale, per la grande quantità di residui organici che contiene, conserva una spiccata colorazione bruna. Estesissime zone di luoghi palustri sono così conquistate all'agricoltura, colla formazione di un terreno a caratteristiche del tutto particolari : l'esempio più noto e grandioso è dato dal magnifico rifiorimento economico agricolo del delta del Po nel Ferrarese e nel Polesine.
I terreni dei pendii collinosi e montani che fiancheggiano la Valle del Po risentono, assai più di quelli della pianura, della natura delle rocce sulle quali si sono formati. Anzitutto, indipendentemente dalla natura del sottosuolo inorganico, il terreno vegetale è assai più sottile, e a piccole profondità si trova la roccia poco o punto alterata, onde la vegetazione e spesso l'esponente di tali condizioni. Secondo le condizioni climatiche che vi dominano, questa è la zona dove crescono le piante che per sviluppare le loro qualità esigono un terreno di facile drenaggio: è la zona dove prosperano i più rinomati vigneti, le piante da frutta, i pascoli dalle erbe aromatiche, le foreste, ecc.
Le differenze dipendenti della natura mineralogica del sottosuolo sono più salienti nei terreni che si estendono sulle rocce in posto, che sui loro detriti, siano questi recenti, come detriti di falda, morene, depositi diluviali più o meno degradati (ferretti), o più antichi, come depositi terziari marnosi, argillosi, arenacei, ecc.
Le rocce cristalline, che tanta parte sono nella costituzione delle Alpi, specialmente di quelle occidentali, sono in generale, per le modalità di degradazione sopra accennate, rivestite di terreni tra i meglio atti alla vegetazione, freschi, talora anche piuttosto profondi. Dove per inconsulto disboscamento e conseguente azione dilavante delle acque si vadano in essi determinando delle lesioni (frane, incisioni torrentizie, ecc.), la ripresa del mantello vegetale e il conseguente arresto delle lesioni, può aver luogo senza troppa difficoltà e con rapidità relativa.
Fa contrasto con questi caratteri quanto avviene sulle rocce di silicati di magnesia (serpentini, dioriti, ecc.), già ricordate; su queste la formazione di un materiale degradato, atto ad